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Attualità venerdì 23 ottobre 2015 ore 17:33

Rossi festeggia la fine del 'Montismo'

Il governatore plaude alla legge di stabilità: "Un miliardo per la sanità è poco, bisogna fare di più sulla povertà. Ma è una manovra espansiva"



FIRENZE — Più luci che ombre. E' questo il giudizio sommario che il presidente Enrico Rossi dà della legge di stabilità così come il governo l'ha illustrata in conferenza Stato-Regioni. 

I tagli previsti ai trasferimenti erano di 2,2 miliardi, ora sono stati ridotti a 900 milioni. "Noi chiediamo di discutere per recuperare i 900 milioni che ancora mancano - ha detto Rossi - e abbiamo delle proposte concrete da fare. Se cosi' fosse sarebbe un risultato davvero positivo e migliore di quello dell'anno scorso".

L'aver ottenuto la possibilità di tener fuori dal pareggio di bilancio gli investimenti per i progetti cofinanziati con fondi europei, poi, è un altro buon risultato: per la Toscana significa avere 140 milioni di euro circa per gli investimenti nel 2016 rispetto ai 100 di quest'anno e ai 70 previsti. 

Bene anche la decisione di Renzi di rimettere l'imposta su ville e castelli e di investire 600 milioni per la lotta alla povertà. Su questo però Rossi vuole di più. "Mi chiedo se facendo pagare l'Imu sulla prima casa solo ai benestanti, non si possa accrescere lo stanziamento verso la povertà - ha detto il governatore -. A mio avviso c'è una proposta interessante di Alleanza contro la povertà che prevede un reddito di inclusione sociale rivolto a quelle persone e a quelle famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta, che necessiterebbe di un intervento, solo il primo anno, di 1,5-1,7 miliardi".

Più complesso il nodo della sanità. Il fondo sanitario sarebbe dovuto essere implementato con 3 miliardi di euro. Ne arriverà uno solo. "Troppo poco - ha detto Rossi - ma bisogna vedere come funzionerà la spending review. Se si recuperasse un ulteriore miliardo di euro senza tagliare i servizi ma rivedendo le spese e gli sprechi sarebbe perfetto".

Anche per far ripartire gli investimenti fermi in sanità da anni. 

Rossi spera dunque che il governo faccia i dovuti correttivi alla manovra, ma non ha intenzione di diventare lui l'interlocutore principale a livello regionale. Alla domanda se intenda o meno diventare il successore di Sergio Chiamparino al vertice della conferenza Stato - Regioni Rossi ha risposto: "Assolutamente no - ha detto -. Ho già parecchio lavoro da fare".


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