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Attualità lunedì 25 agosto 2014 ore 15:28

Scontro tra insegnanti, scuole toscane nel caos

Servizio di Tommaso Tafi

Pronti 12 mila ricorsi contro il decreto Giannini che prevede l'assegnazione del 50% delle cattedre a chi ha vinto il concorso 2012. La Cgil media



FIRENZE — Cominciano domani le procedure per l'assegnazione delle 2000 cattedre di ruolo, previste dal Governo per le scuole della toscana. Il decreto firmato due mesi fa dal ministro Stefania Giannini, che dispone l'istituzione di una graduatoria particolare per i vincitori del concorso del 2012 che non hanno ottenuto una cattedra, sta causando però uno scontro tra questi ultimi e i precari che da anni sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (GAE).
Il 75% delle 2000 cattedre di ruolo infatti, è destinato ad andare a chi ha vinto il concorso indetto due anni fa dall'allora ministro Profumo, mentre i precari saranno costretti ad accontentarsi dei 5000 posti riservati ai supplenti. Posti che ogni anno vengono messi in discussione e che spesso vedono un cambio di insegnate in cattedra, con le immaginabili conseguenze per la continuità didattica e l'efficacia della formazione.

In messo a tutta questa confusione la Cgil ha provato a fare una sintesi, avanzando una serie di proposte al governo. La più importante è quella di stabilizzare tutti i 5000 posti disponibili, azzerando così in un sol colpo le graduatorie di chi ha vinto il concorso e scorrendo in maniera significativa anche quella ad esaurimento. Non solo. La Cgil ha anche invitato il ministero e l'ufficio scolastico regionale a rivedere le classi di concorso, ampliandole e a riassegnare ai precari anche gli "spezzoni di cattedra" sotto le sei ore, ribadendo infine la necessita di esaurire le Gae prima di indire un nuovo concorso.

I precari da parte loro sono già pronti a ricorrere ai tribunali: nel caso in cui anche sono un insegnante uscito vincitore dalla selezione del 2012 divenisse titolare di una cattedra che inizialmente non era stata messa a concorso, partiranno 12 mila ricorsi.

Tutto questo mentre il governo si prepara a tornare al lavoro il 29 settembre, data della convocazione di un Consiglio dei Ministri fiume che dovrebbe trattare anche la riforma della scuola. Con un Matteo Renzi che si troverà davanti un documento in 15 punti sottoscritto dai precari storici, che chiedono alla politica di affrontare una volta per tutte la questione.


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