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Sport martedì 13 settembre 2016 ore 15:52

Robur, il socio Mele di nuovo all'attacco

Non si esaurisce la questione legata alla composizione societaria e il socio Pietro Mele contesta l'operato di Turchi



SIENA — Con un nuovo comunicato stampa Mele dichiara di voler procedere ancora per verificare responsabilità patrimoniale, professionale, deontologica e anche penale verso i soggetti che stanno portando avanti la vicenda societaria.

“In relazione alle recenti vicende relative al trasferimento del pacchetto di maggioranza delle quote di Robur Siena Srl, ritengo opportuno precisare che, in data 26 Agosto 2016, ho comunicato al Rag. Marco Turchi – soggetto a tal uopo incaricato – l’esercizio del diritto di prelazione attribuito dallo Statuto ai soci in caso di cessione delle quote sociali, attenendomi a tutte le prescrizioni legali e statutarie in tal senso vigenti.

Tuttavia, con una decisione quantomeno opinabile, il Rag. Turchi ha ritenuto di non dover tener conto dell’esercizio del diritto di prelazione da parte del sottoscritto, adducendo come motivazione il mancato rispetto di prescrizioni non previste né dalla Legge né dallo Statuto, impedendo l’acquisto in prelazione sulla scorta di insussistenti motivi formali. In sostanza, contro ogni norma, imponevano che la comunicazione di esercizio di prelazione dovesse contenere degli impegni che in realtà l’atto di cessione non contenevano, fermo restando che la verifica doveva essere solo sul fatto che le garanzie fossero prestate, a nulla rilevando che tale dichiarazione non fosse contenuta nella comunicazione.

Pertanto, con atto del 29 Agosto 2016, il Rag. Turchi ha redatto atto di avveramento della condizione sospensiva all’atto di cessione del pacchetto di maggioranza societario in favore di Immobiliare Federico S.r.l., ledendo in tal modo i miei diritti sociali e vanificando un’intensa attività dello scrivente volta al reperimento di advisor atti ad assicurare a Robur Siena S.r.l. una solida struttura societaria e finanziaria.

Di conseguenza, con comunicazione del 09 Settembre 016 ho provveduto a contestare formalmente l’operato del Rag. Marco Turchi, la cui doppia veste di Presidente del Collegio Sindacale e procuratore per l’accertamento della condizione sospensiva, a parere di chi scrive, avrebbe dovuto imporre un maggior rigore circa il rispetto delle disposizioni statutarie e legali, nonché circa la tutela dei diritti delle parti coinvolte, tra le quali, in primis, i soci.

Mi attendo ora dal Rag. Marco Turchi una chiara esposizione dei fatti oggetto della mia lettera con le spiegazioni conseguenti, nonché chiarimenti sulla procedura da attuare relativamente all’esercizio della prelazione, avendo dato mandato a professionisti competenti di verificare i profili di responsabilità patrimoniale, professionale, deontologica e penale nei confronti dei soggetti che hanno concorso nella vicenda de quo”.

Ing. Pietro Mele


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