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Attualità sabato 18 luglio 2015 ore 10:52

Tagli alle Poste, è scontro frontale

Il sottosegretario Giacomelli ha ricordato al governatore i 4 mesi di confronto e l'informativa sul salvataggio di 6 sedi. Rossi:"Mai dato l'assenso"



FIRENZE — Prosegue la battaglia della Regione Toscana contro il piano di PosteItaliane che prevede di chiudere entro poche settimane 59 uffici postali in zone montane o disagiate. Ieri il governatore Rossi ha chiesto un nuovo confronto con il governo e con l'azienda minacciando  di chiudere convenzioni siglate con Poste per 6,5 milioni di euro all'anno. 

Poche ore dopo è arrivata la risposta del sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli.

'Sinceramente sono sorpreso dalle parole del governatore della Toscana Enrico Rossi - ha dichiarato il sottosegretario in una nota - Il tavolo con Poste e Agcom sulla chiusura degli uffici è stato aperto già da molti mesi, su sollecitazione diretta del governo e con la partecipazione della Conferenza delle Regioni e di Anci. In Tkscana, oltre a 50 confronti fra Poste e le amministrazioni territoriali, si sono svolti incontri con la Regione (Rossi ha delegato il suo capo di gabinetto) alla presenza di 15 sindaci coinvolti dalla Regione stessa, della presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti e del presidente di Uncem Oreste Giurlani". 

"Al termine di queste serie di incontri - ha proseguito Giacomelli - Poste, oltre ad assicurare il rispetto di tutti gli obblighi previsti dal servizio universale, si è detta disponibile a eliminare 6 uffici dal piano di razionalizzazione. La Regione Toscana ha segnalato un ulteriore ufficio e Poste ha accolto la richiesta. Qualche settimana fa, ho nuovamente convocato Regioni, Anci, Uncem, Poste e Agcom per una valutazione complessiva. Tutti hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto, il metodo adottato e i risultati raggiunti".

"Non abbiamo mai dato assenso, né formalmente né informalmente, al piano di chiusura degli uffici postali avanzato da PosteItaliane - ha immediatamente replicato il governatore Rossi - Neppure dopo la disponibilità della stessa azienda a mantenere aperti 7 dei 65 uffici destinati, secondo il piano di razionalizzazione, alla chiusura. Postei ha invece comunicato al mio Capo di Gabinetto Ledo Gori che si sarebbe proceduto alla chiusura di 59 uffici e dal 17 giugno sono cominciate ad arrivare le lettere ai sindaci in cui Posteitaliane annunciava questa volontà".

"La decisione di procedere con le chiusure dopo la sospensione pre elettorale del piano - ha ribadito Rossi - è stata quindi presa da PosteItaliane in modo del tutto autonomo e unilaterale senza nessun accordo e senza nessuna discussione effettuata al tavolo appositamente istituito con la Regione, 15 sindaci e la presidente di Anci Toscana. Immaginavo che questo fosse noto al sottosegretario Giacomelli e soprattutto fosse noto ai vertici di Poste".

"La reazione di Poste, assolutamente inadeguata alle nostre proteste - conclude Rossi - ci spinge a deliberare sin dalla prossima settimana la rescissione delle convenzioni che la Regione Toscana ha in essere con Poste per i servizi regionali, a meno che non si riapra immediatamente un tavolo alla presenza di sindaci e Regione che consenta di ridiscutere un piano di razionalizzazione per noi inaccettabile. E' evidente che qualcuno ha raccontato al sottosegretario Giacomelli cose errate, non rispondenti alla verità. Sono sicuro che nessun sindaco, né il Capo di Gabinetto Ledo Gori, hanno mai dato l'assenso a questo piano sciagurato".


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