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Attualità giovedì 14 luglio 2016 ore 12:14

Toscana settima nella classifica del disonore

Nonostante lievi segnali di inversione di tendenza, resta una delle regioni più colpite dalla criminalità ambientale. I dati del rapporto Legambiente



FIRENZE — Grazie all’introduzione della legge sui delitti ambientali e a un’azione repressiva più efficace, nella lotta all’ecomafia e agli ecoreati arrivano i primi segnali diinversione di tendenza. Ma la Toscana ha mantenuto la posizione più alta in classifica tra le regioni del centro-nord, rimanendo  al settimo posto dopo Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Lazio e Sardegna. 

I dati del nuovo rapporto 2016 sulle ecomafie sono stati presentati da Legambiente Toscana.

I numeri parlano chiaro: 1.832 infrazioni accertate (corrispondenti al 6,7% sul totale dei reati accertati su scala nazionale), con un decremento nel settore del racket degli animali ed un lieve calo anche per i reati nel ciclo dei rifiuti.

Restano sostanzialmente invariati  invece reati quelli legati al cemento, che fanno avanzare la Toscana al sesto posto nella classifica nazionale, così come sono stabili i settori storicamente trainanti dell'ecocriminalità toscana come le archeomafie (quarto posto in classifica).

Rispetto allo scorso anno scende il numero complessivo delle denunce (da 1.726 a 1.586), dei sequestri (da 397 a 289) e degli arresti (da 8 a 3). 

A fronte di 4.718 controlli effettuati su scala nazionale, sono state contestate ben 947 violazioni penali o amministrative, con 1.185 persone denunciate e il sequestro di 229 beni, per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. 

Il maggior numero di sequestri è stato riscontrato in Puglia (28), seguita dalla Calabria (25) e, appunto, dalla Toscana (22).

Per quanto riguarda ili traffico illecito dei rifiuti, la nostra regione si conferma al settimo posto con cifre preoccupanti: 293 reati accertati nel 2015, il 5 per cento del totale nazionale, con aumento le persone denunciate (455) e degli arresti che salgono a 18. In calo i sequestri.

Sul fronte degli abusi edilizi, il mattone selvaggio è servito in alcuni contesti per spalancare le porte alle ditte in odore di mafia. Anche quest’anno la Toscana mantiene la sesta posizione con un aumento dei sequestri (da 89 a 106).

Il racket degli animali (bracconaggio, commercio illegale di specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo) registra un lieve miglioramento generale con  404 infrazioni accertate, 338 denunce, 111 sequestri.

Quest'anno nemmeno sul fronte incendi ci sono buone notizie: la Toscana sale in negativo di una posizione nella classifica nazionale per l'aumento notevole delle infrazioni accertate a fronte del quasi raddoppio delle denunce.

Nel settore agroalimentare,  a  livello nazionale nel corso del 2015 sono stati accertati 20.706 reati e 4.214 sequestri per un valore complessivo a di 586 milioni di euro. Il numero più alto di infrazioni penali è stato riscontrato tra i prodotti ittici con ben 6.299 illegalità accertate, mentre tra le tipologie specifiche di crimini agroalimentari la contraffazione è tra le più diffuse e colpisce principalmente i prodotti a marchio protetto, come l’olio extravergine di oliva, il vino, il parmigiano reggiano e così via. 

In espansione il fenomeno del caporalato.


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Servizio di Marco Armeni
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