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Attualità mercoledì 17 agosto 2016 ore 17:35

Misericordia, rivolta contro il commissario

La decisione dell'Arciconfraternita pratese di commissariare la sezione di Oste ha scatenato la reazione dei volontari che si sono barricati



PRATO — La decisione, spiega l'Arciconfraternita, era stata presa l'8 agosto ma la notifica ufficiale è arrivata il 16. La diatriba scoppiata tra la confraternita di Oste e la Misericordia di Prato ha fatto decadere i vertici della sezione e ha allo stesso tempo fatto arrivare il commissario Massimo Iacolare. Ma la sezione resiste e non è intenzionata a cedere terreno. 

Tutto è iniziato quando, spiega la Misericordia in una nota, la sezione di Oste ha portato in giudizio la Misericordia di Prato, annunciando di volersi staccare dall’Arciconfraternita. Nel merito, Oste dice di avere la proprietà e la disponibilità dell'immobile di via Scarpettini dove si trova la sede operativa e i mezzi per lo svolgimento dei servizi. L'Arciconfraternita, però, ribatte dicendo di essere titolare e proprietaria di tutti i beni mobili e immobili delle 26 sezioni locali. 

Da qui la bocciatura della richiesta della sezione di Oste, ritenuta "infondata e inaccettabile" e, di conseguenza, la decadenza dei " vertici della sezione di Oste, che in questo modo si sono posti al di fuori dell’Arciconfraternita", si legge in una nota della stessa Arciconfraternita.

Ora, prosegue la nota, "in attesa di una nuova riorganizzazione di Oste messa in atto dal commissario Iacolare, proveniente dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, i servizi solitamente svolti saranno garantiti inizialmente presso la Confraternita di Montemurlo, grazie all'impegno dei confratelli e delle consorelle della locale sezione e di quelli delle Confraternite del circondario".

“Non avremmo mai voluto compiere questo passo ma di fronte al punto di rottura al quale è arrivata la presidenza della Confraternita di Oste non abbiamo potuto fare altrimenti – ha detto il proposto della Misericordia di Prato Gianluca Mannelli –, il Magistrato ha preso atto della decisione dei vertici della sezione di porsi fuori dall’Arciconfraternita e così non c’è stato altro da fare che commissariare la Confraternita, che fa parte a tutti gli effetti della Misericordia di Prato e con questo nome continuerà a svolgere i propri servizi sul territorio di Oste”. 

Intanto la sezione di Oste parla di "golpe" e spiega a sua volta che "nella giornata di martedì una decina di emissari della Misericordia di Prato è entrata di forza nella sede della sezione della Misericordia di Oste. Hanno tentato di buttare fuori i volontari che in quel momento stavano regolarmente facendo servizio dicendo che la sezione era stata commissariata, decadendo così il Consiglio Direttivo e il Presidente e, che un commissario nominato dal Magistrato di Prato ne e avrebbe assunto la direzione. I volontari si sono rifiutati di lasciare la sede ed hanno immediatamente avvertito i carabinieri che si sono precipitati sul posto".

"L’atto coercitivo con il quale la Misericordia di Prato ha tentato un golpe nella sezione di Oste, è solo l’ultimo di una serie innumerevole di atti di forza compiuti nei confronti della Misericordia di Oste - prosegue la nota della sezione - i fatti più rilevanti relativi a tale comportamento, risalgono al mese di gennaio di quest’anno. La Misericordia di Prato aveva deciso autonomamente, senza neppure informare la sezione ostigiana, di vendere una cospicua parte della nuova sede. Il Consiglio Direttivo di Oste, casualmente informato, ne chiese conferma a Prato ricevendo come risposta che non vi era nessuna trattativa in corso e che la questione non era neppure all’ordine del giorno. In realtà, il Magistrato di Prato (l’organo direttivo della confraternita pratese) aveva già dato mandato ad un geometra per una stima della parte di immobile di interesse per l’acquirente. A seguito di svariate richieste da parte di Oste di un incontro chiarificatore seguirono, da parte della Misericordia di Prato, mesi di mancate risposte ai numerosi tentativi di dialogo. Nel mese di marzo la Misericordia di Prato votò il commissariamento di Oste per sei voti a favore contro cinque contrari, tra i quali quelli dell’ex proposto che giudicava troppo forte tale atto. Nella stessa riunione di magistrato si tentò di votare anche per la vendita della nuova sede: tentativo scongiurato dal proposto che giudicò tale proposta “non all’ordine del giorno”. Il commissariamento, poi, non fu comunicato perché la sezione, avvisata tempestivamente da chi, allora, faceva parte del magistrato, procedette con un atto di accertamento di proprietà affinché un giudice potesse decidere circa la proprietà dell’immobile".

"Da notare - aggiunge la sezione di Oste - che nonostante la Misericordia di Prato risulti sulla carta proprietaria dell’immobile, la Misericordia di Oste ha costruito la sede attraverso le donazioni dei compaesani ed i servizi sanitari che essa svolge da oltre 35 anni. Da notarsi anche il fatto che la sezione di Oste non ha mai manifestato la volontà di staccarsi dall'Arciconfraternita della Misericordia di Prato ma che ha sempre tentato il dialogo con essa, nonostante gli evidenti tentativi di delegittimazione. Il 26 luglio 2016 si era tenuta la prima udienza in tribunale nella quale il giudice aveva invitato le parti a trovare un accordo aiutati da un “terzo soggetto” estraneo alle parti stesse. È certo che l’atto di forza di martedì 16 agosto, non potrà far altro che peggiorare i rapporti già tesi".


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