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Attualità mercoledì 26 settembre 2018 ore 10:15

"Lupi a Treggiaia, è una mattanza"

Nuovo allarme lanciato dalla Coldiretti a seguito dell'ennesimo caso di un gregge assaltato da un branco di lupi in Valdera



PONTEDERA — Sono cinquanta i capi ammazzati in un anno, rivela Coldiretti: "Gregge decimato e produzione di latte quasi azzerata quando il lupo entra dentro il recinto. Siamo sulle colline di Treggiaia, nel pontederese, in Provincia di Pisa. Anche qui, come nel resto della Toscana, i predatori non hanno più paura di nulla. L’ultimo caso risale ad alcuni giorni fa quando il gregge di Salvatore Briga, pastore siciliano da una vita a Pontedera, è stato attaccato dai lupi nonostante la presenza di una coppia di pastori maremmani e del recinto elettrificato". 

Le conseguenze? "Due pecore sarde sgozzate. A farne le spese è stato anche un cucciolo di pastore maremmano di pochi mesi". 

Per Coldiretti la categoria dei pastori sta scomparendo anche per effetto della presenza fuori controllo dei predatori: "L’azienda agricola di Briga produce latte per la filiera casearia ma quando il lupo arriva la produzione crolla e si moltiplicano gli aborti. In un anno sono una cinquantina i capi uccisi dai lupi". 

“Sono lupi, non sono ibridi. Gli ho visti. Mi ci sono trovato faccia a faccia in diverse occasioni. – racconta Briga – Da un paio di anni il prezzo che dobbiamo pagare alla loro presenza è insostenibile. Sono sempre spariti nell’arco dell’anno uno o due capi e li abbiamo sempre considerati una sorta di contributo alla biodiversità ma di questo passo della tradizione pastorizia resteranno solo le foto ed i ricordi”. 

Gli avvistamenti sono stati diversi nelle ultime settimane così come le prese di posizione di Coldiretti in tutta la regione dove gli attacchi si sono moltiplicati. “I risarcimenti – ha spiegato Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa - non sono la soluzione, la soluzione è creare un equilibrio tollerabile per tutti. Fare agricoltura, soprattutto nelle aree marginali e più difficili, è già molto faticoso, la convivenza con elementi di aggravio dei fattori la rende anti-economica e di questo passo contribuirà a spopolare intere aree dove l’uomo con sacrificio è tornato negli ultimi anni. Il piano Lupo non è più rimandabile”.


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