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Attualità mercoledì 18 marzo 2020 ore 10:25

​Coronavirus e influenza stagionale, quali analogie

L’emergenza improvvisa per un virus sconosciuto all’uomo ha creato molta confusione, anche mediatica, portando qualcuno a mettere il coronavirus e l’influenza invernale sullo stesso piano. Facciamo un po’ di chiarezza.



TOSCANA — Siamo tutti concordi sul fatto che nessuno poteva immaginare il verificarsi di un’epidemia di simile portata, ma soprattutto con una contagiosità molto alta, tale da richiedere la paralisi della socialità e forzare le istituzioni ad organizzare le consegne a domicilio della spesa. Un terribile scenario che ha colto in contropiede anche il mondo dell’informazione e della comunicazione, stretto tra l'esigenza di informare e il dovere morale di non diffondere eccessivo allarme a fronte di evidenze scientifiche ancora non sufficienti.

"Duro è e sarà l’impatto sul lavoro - fa notare Sofia Talone, esperta di tecnologie informatiche nella redazione di Reviewbox - ancora troppo legato alla presenza fisica. Proprio questa situazione critica ha riacceso i riflettori sul ritardo infrastrutturale delle telecomunicazioni, per permettere comodamente da casa ciò che viene definito Smart Working o Lavoro Agile".

Il disorientamento de primi momenti ha portato troppo frettolosamente a paragonare il Coronavirus all’influenza stagionale, con la quale si fanno i conti ogni anno, tanto che ancora adesso si fa confusione sulla denominazione e sulle analogie.

Il virus causa della epidemia di Coronavirus è stato chiamato "Sindrome Respiratoria Acuta Grave Coronavirus 2" (SARS-CoV-2) dall'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.). A indicare il nome un gruppo di scienziati appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di Coronavirus, i quali hanno determinato che si tratta del “fratello” di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2. Il nuovo Coronavirus, responsabile della malattia respiratoria ora denominata COVID-19, è strettamente correlato al SARS-CoV e si classifica geneticamente all'interno del sottogenere Betacoronavirus Sarbecovirus.

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus è denominata “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata), come annunciato l’11 febbraio scorso, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

COVID-19 e virus dell’influenza sono simili perché entrambi si manifestano con una patologia di carattere respiratorio ad ampio raggio: i pazienti possono essere asintomatici, presentare una sintomatologia di bassa gravità, fino ad arrivare ad esito mortale. Inoltre entrambi si trasmettono per contatto, goccioline del respiro (droplet), materiale contaminato dalla persona infetta.

Le differenze principali stanno nei tempi di trasmissione della malattia, con l’influenza in grado di diffondersi più rapidamente ma il Coronavirus si può trasmettere anche in assenza di sintomi. Inoltre il COVID-19 porta più spesso sintomi severi.

Solo nel caso dell’influenza stagionale, perché conosciuta dal nostro sistema immunitario, è consigliabile aumentare l’apporto di vitamina C per sostenere la naturale barriera dell’uomo alle infezioni esterne. Al contrario, nel caso del Coronavirus si deve attendere almeno fino alla fine del 2020 per sperare in un vaccino efficace.


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