"Storia orribile, collaboriamo con la giustizia"

PIOMBINO — Si succedono le dichiarazioni e le informazioni sull'inchiesta choc che ha visto coinvolto l'ospedale civile di Piombino.  

"E' davvero una storia orribile, alla quale si fa fatica a credere. - commenta l'assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi - Una storia che purtroppo rischia di gettare discredito su una categoria, quella degli infermieri, che invece è fatta da persone che svolgono il loro lavoro con competenza, professionalità, dedizione, spirito di sacrificio, grande senso etico. Il mio pensiero e la mia solidarietà ai parenti delle vittime. E il mio ringraziamento ai carabinieri del Nas e alla magistratura, che hanno condotto le indagini, alle quali la Asl ha collaborato e a ha dato impulso". 

Un caso isolato, quello accaduto a Piombino che deve avere l'adeguata attenzione, compresa la valutazione dei singoli casi.

"Voglio tuttavia sottolineare che l'indagine è partita sulla base di due denunce da parte del Servizio Sanitario Regionale e che, appena avuto il sospetto del coinvolgimento dell'indagata nei fatti, l'infermiera venne spostata dal suo posto di lavoro".

L'infermiera, in arresto con l'accusa di aver procurato la morte di 13 pazienti tra il 2014 e il 2015, lavorava nel reparto di Rianimazione e Anestesia. Appena avute le prime conferme, l'infermiera è stata trasferita dal reparto al poliambulatorio, dove non vi è somministrazione di farmaci.

"Continueremo ad assicurare alla giustizia tutta la nostra collaborazione nel proseguimento delle indagini", conclude la Saccardi affidando alla direttrice dell'Azienda Usl Toscana Nord Ovest, Maria Teresa De Laurentis, ulteriori chiarimenti sul percorso di collaborazione con la magistratura e i Nas.

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