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Lavoro venerdì 12 giugno 2020 ore 17:00

Jsw non svela le carte, ruolo del Governo decisivo

La portineria Jsw Steel Italy

Si è svolto l'incontro convocato dal Mise. Sindacati preoccupati per gli impegni disattesi dalla proprietà. Il ruolo del Governo decisivo



PIOMBINO — Non ha convinto la posizione della proprietà Jsw Steel Italy durante la videoconferenza convocata dal Ministero dello Sviluppo economico per discutere delle intenzioni del gruppo Jsw per la verifica delle azioni per il rilancio dello stabilimento siderurgico di Piombino. Collegati i vertici dell'azienda, il Ministero dell'ambiente e del lavoro, Invitalia, Rfi, Autorità portuale, il commissario delle attività ex Lucchini, Regione Toscana, Comune di Piombino e i rappresentanti sindacali.

Sono proprio Fim, Fiom e Uilm a definirsi insoddisfatti dell'incontro.

"Jindal ha lamentato una difficile situazione economica legata a problemi di liquidità, richiedendo nei fatti un intervento a sostegno da parte del Governo italiano. - ha spiegato Fiom - Come Fiom, abbiamo sottolineato in modo deciso che la situazione di Piombino, oltre ad essere molto preoccupante, sta diventando inaccettabile. Non è possibile, infatti, che a distanza di due anni Jsw sia così pesantemente inadempiente rispetto agli impegni sottoscritti, a partire dal fatto che non ha ancora predisposto un piano industriale per lo stabilimento di Piombino. Piano di rilancio che deve essere presentato in tempi brevi, se si intende salvaguardare il patrimonio industriale piombinese. Così come è evidente a tutti la necessità che l’azienda si doti di una governance possibilmente italiana all'altezza degli impegni che dovrà affrontare e che ad oggi risulta del tutto inadeguata. Il Governo, per quanto ci riguarda, deve porre questa vertenza tra le sue priorità, inserendola a pieno titolo tra gli impegni dell’annunciato piano nazionale per la siderurgia. Guardiamo positivamente all’eventuale ingresso di Invitalia nella compagine societaria a sostegno del rilancio industriale di Piombino, così come l’intenzione da parte di Rfi di continuare il rapporto commerciale in essere e di valutare una possibile compartecipazione e collaborazione societaria".

Situazione sconcertante per Uilm, la richiesta di aiuto avanzata da Jsw al Governo italiano a fronte di una mancata presentazione del piano industriale per il rilancio del sito di Piombino. 

"Dal momento dell’acquisizione nel 2018 fino ad oggi sono stati disattesi tutti gli impegni dell’azienda su investimenti impiantistici, continuità e sviluppo produttivo, sviluppo commerciale e progettualità della logistica portuale. Valutiamo positivamente – hanno aggiunto – la disponibilità del Governo a supportare finanziariamente sia la fase contingente, anche attraverso una partecipazione pubblica nell’azionariato societario, che quella di sviluppo. Abbiamo chiesto al Mise di porre all’azienda condizioni vincolanti sui tempi di realizzazione degli investimenti impiantistici a partire dal treno rotaie, su cui anche il Rappresentante di Rfi, presente all’incontro, ha espresso interesse a supportarne la produzione. Per continuare a monitorare la gestione del sito di Piombino abbiamo chiesto al Ministero dello Sviluppo economico di prorogare la sorveglianza dell’Amministrazione straordinaria”.

Della stessa lunghezza d'onda i rappresentati Fim che ritengono "inaccettabili le richieste di aiuti del management senza indicare quali sono gli interventi e gli investimenti che intende portare a Piombino, in modo particolare sui treni di laminazione, la fattibilità del forno elettrico e gli investimenti per il potenziamento del settore logistico".

"Apprezziamo sia i passi avanti dichiarati dal Ministero dell'AMbiente sugli interventi di bonifica e messa in sicurezza della falda per un imminente progetto esecutivo, sia le parole della sottosegretaria Morani. Come diciamo da diverso tempo - hanno aggiunto - noi saremmo favorevoli all'entrata nel capitale aziendale di altri players. Siamo consapevoli che il futuro di Piombino si garantisce solo se ci sarà l'investimento sul forno elettrico in modo da rendere autonomo lo stabilimento per tornare a produrre acciaio. Dopo anni di chiacchiere, continui rimpalli e rinvii, oggi chiediamo che si parli solo di fatti concreti per riavviare la produzione, gli investimenti e mantenere l'occupazione", hanno concluso.

Per Uglm il presidente Jindal si è dimostrato irresponsabile. "Nemmeno oggi è stato presentato il nuovo piano industriale, l'azienda chiede ancora 10/15 giorni di tempo. I punti sottolineati dalla proprietà durante l'incontro destano grandissima preoccupazione per la loro difficile applicazione in un progetto al passo con la gestione tecnica e industriale, che peraltro contraddistingue la storia del sito siderurgico. - viene spiegato - Basti pensare al rinvio degli investimenti e dello smantellamento, che denunciano la mancanza di prospettive e di futuro, dopo 2 anni di incertezze gestionali. Non solo, l'azienda chiede un aiuto immediato economico e si è rifiutata di rendere noto il piano operativo durante la discussione, pur dichiarando di conoscerlo perfettamente, posticipando a data da destinarsi la condivisione di tali informazioni. Inoltre si è limitata a dichiarare che la Cig e' a disposizione per la copertura dei lavoratori. Riteniamo questo atteggiamento irresponsabile e non corretto nei confronti delle maestranze, perché si continuano a omettere dati dirimenti, come i piani produttivi futuri, scelta che genera una forte incertezza rispetto a possibili prossimi stop impiantistici, con conseguente generando un clima lavorativo caratterizzato da diffidenza e mancanza di serenità nelle attività quo-tidiane. I lavoratori di Piombino meritano altri atteggiamenti, comportamenti più seri e coerenti da parte dell'attuale management".

Il sindaco di Piombino chiede alla proprietà di dare prova di credere in Piombino (leggi qui l'articolo collegato).

Il Ministero dello Sviluppo economico si è impegnato a riconvocare il tavolo entro tre settimane, dopo la presentazione del piano industriale da parte di Jsw.


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