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Attualità domenica 05 agosto 2018 ore 17:00

Tartarughine a Rimigliano, cosa è andato storto

Le uova del nido di Rimigliano (Foto Tartamare)

All'apertura del nido sono state trovate 103 uova, ma solo 58 tartarughine hanno raggiunto il mare. Gli esperti ipotizzano cosa è successo



SAN VINCENZO — Fatto il bilancio dalla spiaggia di Rimigliano dagli esperti di Tartamare che assieme ai volontari Wwf e agli addetti dell'Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, ha monitorato e seguito da vicino la schiusa delle uova di tartaruga Caretta caretta.

Sono 58 le tartarughine che hanno raggiunto il mare dal Parco di Rimigliano, 103 le uova totali rinvenute al momento dell'apertura del nido. Delle 58, sono state 52 quelle che hanno fatto capolino autonomamente, 6 sono state trovate ancora vive sotto la sabbia nella notte tra venerdì e sabato.

"Non è molto ma effettivamente il sospetto che qualcosa non stesse andando per il verso giusto l'avevamo avuto già da alcuni giorni osservando il pattern d'emersione, molto diverso da quello classico: dopo la prima uscita regolare di 45 piccoli nei 4 giorni successivi sono uscite quando poche tartarughe quando una sola quando nessuna", hanno spiegato in un aggiornamento dalla loro pagina Facebook.

Quali le possibile cause di questo risultato? "L'abbiamo ipotizzata. - hanno aggiunto nella stessa nota - Già dal primo scavo la sabbia al livello delle uova ci è parsa molto umida, forse a causa della fitta vegetazione retrostante, ricca di vegetazione in decomposizione e molto calda. Questo probabilmente ha generato un microclima che ha favorito il proliferare di larve, il marcimento delle uova e la putrefazione dei piccoli morti. Il perdurare nei giorni di questo processo di putrefazione, accelerato tantissimo dalle condizioni climatiche ha causato a sua volta un consumo di ossigeno all'interno della camera del nido".

Nonostante queste condizioni poco favorevoli il successo riproduttivo del nido si è attestato intorno al 56 per cento e le ultime 6 tartarughine ancora vive nella camera sono state salvate. Forse si sarebbe potuto fare più? Se lo sono domandanti gli stessi operatori che hanno dovuto fare i conti con protocolli rigidi al riguardo. 

Di certo per San Vincenzo e la Val di Cornia  è stata un'esperienza unica, che ha insegnato molto in fatto di natura. Il ringraziamento alle associazioni e ai volontari giunge da più parti. La speranza è che mamma tartaruga torni a fare visita alle nostre spiagge e magari incontrare le piccole tartarughe durante il loro lungo viaggio in mare. Ora i riflettori si accendono nella spiaggetta di Rosignano Marittimo dove è stato individuato un altro nido di tartaruga Caretta caretta.


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