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Attualità mercoledì 10 giugno 2015 ore 12:41

Virus su Facebook, il contagio passa dal porno

Immagini e video pornografici sulle bacheche personali del social network. Tantissimi i toscani colpiti e costretti a chiudere il proprio account



FIRENZE — Ne stanno arrivando a centinaia. Inizialmente sembrano messaggi un po' spinti arrivati sulla chat di Facebook, ed a trarre in inganno è la provenienza da amici ben conosciuti. Si clicca sul link ed il gioco è fatto: il virus si insinua nel pc ma anche nello smartphone, provocando danni spesso irreversibili, ma soprattutto carpendo tutti i dati sensibili.

La segnalazione era già giunta lo scorso 27 maggio da Agente Lisa, la pagina della polizia postale: "Ci segnalano la ricomparsa del finto video su cui si viene taggati da un amico di Facebook. - scrive l'account dell'Arma - Ovviamente l'amico è all'oscuro di tutto e in realtà se si clicca sul link non parte nessun video. Anzi, si viene rimandati ad un sito con la richiesta di inserire i dati personali per visionarlo. Non fatelo! È un tentativo di carpire le vostre credenziali. L'unica cosa da fare - si legge dall'avvertimento che annuncia il virus - è rimuovere il tag e magari avvertire i vostri amici di Fb con un messaggio in bacheca in cui spiegate che non li state taggando in alcun video e di non aprirlo nell'eventualità che avvenisse. Se invece avete già fornito i vostri dati, cambiate subito la password di Facebook".

Anche Facebook si è subito attivato identificando e disattivando i link potenzialmente dannosi come si legge nel loro comunicato diramato in questi giorni.  “Utilizziamo diversi sistemi automatici per identificare link potenzialmente dannosi e per fermarne la diffusione. In questo caso, siamo consapevoli di queste varietà di malware, che sono tipicamente ospitati come estensioni del browser e distribuiti tramite link sui social media - scrivono da Palo Alto, sede principale del social -  Stiamo bloccando link a queste truffe, offrendo opzioni di pulizia e rimozione, e adottando ulteriori misure per garantire che le persone continuino ad avere un'esperienza sicura su Facebook”.


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