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La spazzatura dei positivi al Covid resta sul marciapiede

Venti giorni per avere da Alia i sacchi rossi per i rifiuti di chi ha il Covid ma nella data fissata nessuno li ha ritirati. Sconforto di una famiglia

I sacchi rossi per la spazzatura dei positivi

Prima la montagna di spazzatura che si accumula in casa nei lunghi giorni isolamento, poi le telefonate a ripetizione ad Alia per chiedere di fare presto ad attivare il servizio di ritiro a domicilio per chi è positivo e in quarantena. E alla fine, quando finalmente arrivano gli ormai noti sacchi di colore rosso distribuiti ai malati di Covid, l’esposizione dei rifiuti sul marciapiede. La sorpresa finale, però, è amara: nella data fissata dal calendario per il ritiro dei sacchi nessuno passa a prenderli. Con il risultato che la discarica domestica (chi è positivo non può andare al cassonetto a gettare la spazzatura) continua a lievitare. 

La storia la racconta Silvia che dal 10 novembre è chiusa in casa insieme alla famiglia, compresi due bimbi piccoli.

“Quando, dopo almeno quattro chiamate da parte nostra è una ricevuta da Alia abbiamo ricevuto i sacchi rossi per metterci dentro la montagna di rifiuti che si è accumulata in casa - spiega- sul calendario consegnato insieme ai sacchi sono segnati due giorni per il ritiro. Il primo giorno  utile, però, non lo abbiamo potuto utilizzare perché è previsto che trascorrano 48 ore tra la data della consegna dei sacchi e la prima esposizione fuori dalla porta per dare tempo di organizzare il ritiro”. Se il kit viene consegnato dì lunedì, in altre parole, la spazzatura va messa a fuori dalla porta dalla sera del mercoledì.

“Dà martedì abbiamo quindi aspettato il sabato, che da noi è giorno di ritiro - spiega ancora Silvia - alle 22, sotto il diluvio, abbiamo messo sul marciapiede otto sacchi, peraltro troppo piccoli per tutto quello che in venti giorni abbiamo accumulato, bagnati ma contenti di essersene liberati. Peccato che domenica mattina fossero ancora lì: nessuno è passato a ritirarli”.

Quindi? “Quindi abbiamo ricontattato per l’ennesima volta il servizio telefonico di Alia dopo esserci ripresi i rifiuti che certo non potevano restare in strada: a parte il “marchio” del sacco rosso, è una questione igienica. L’operatrice, gentilissima come sempre, ha ascoltato è preso nota del disservizio e ha risollecitato il ritiro. In altre parole siamo alle solite: la speranza è che al prossimo ritiro qualcuno passi a prendere la nostra spazzatura”.

Intanto, però, i giorni passano e i sacchi si accumulano sempre di più.