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Per lo sci il decreto sostegno è inadeguato

Da parte di Federfuni si giudica irrisorio il contributo basato sul criterio delle presenza turistiche e si teme la chiusura delle stazioni sciistiche

"Adottare il criterio delle presenze turistiche per ripartire tra le regioni e le province a statuto autonomo il fondo da 700 milioni comporterà un contributo irrisorio per l'80% dei comprensori sciistici, con la immediata conseguenza di una progressiva ed irrimediabile chiusura di moltissime stazioni sciistiche": è la posizione di Federfuni Italia, associazione che riunisce oltre 150 aziende del settore degli impianti di risalita, rispetto al Decreto sostegno.

L'organismo esprime la propria contrarietà "rispetto alla nuova versione dell'articolo 2 del decreto Sostegno (contributi alla montagna), che rischia di far chiudere definitivamente molte stazioni sciistiche degli Appennini, ma anche delle Alpi nelle regioni a statuto ordinario". Nei giorni scorsi, in occasione dell'illustrazione del decreto alla stampa da parte del premier Mario Draghi, il presidente di Federfuni Andrea Formento aveva rilevato: "Mai avevo sentito prima di ora parlare della montagna per un provvedimento di sostegno nazionale alle 20 in prima serata e dal presidente del consiglio".

Nel merito, però, poi, la misura non risulta adeguata. Per Federfuni "solo l'impegno del governo per l'inserimento di correttivi sostanziali a quanto emerso con sorpresa all'interno del decreto Sostegno potrà scongiurare questa drammatica prospettiva". Federfuni fa sapere di avere "predisposto in tal senso una serie di proposte che saranno illustrate nei prossimi giorni ai rappresentanti del governo e delle forze parlamentari".