La Regione Toscana ha iniziato lo screening sierologico su 400mila toscani al fine di individuare il maggior numero di contagiati dal Covid e soprattutto quelli che, infettati ma senza sintomi, non entrano in contatto con le strutture sanitarie ma possono essere contagiosi.
A supporto di questa imponente operazione di prevenzione, è stata messa a punto anche una app che raccoglie una serie di informazioni sui possibili contatti con il virus avuti da chi viene sottoposto al test (ad esempio il luogo di lavoro o il ruolo svolto). Sono notizie importanti per conoscere meglio le modalità di diffusione del contagio e impostare strategie di prevenzione e di allentamento delle restrizioni in sicurezza.
La app si chiama #acasainsalute e non è disposizione di tutti i cittadini: potranno utilizzarla solo le strutture che effettuano gli esami sierologici e altre categorie selezionate come operatori sanitari, operatori e ospiti di Residenze sanitarie per anziani e disabili, esponenti del volontariato, farmacisti, personale penitenziario, forze dell'ordine, vigili del fuoco e così via (l'elenco completo
La app ha una modalità di raccolta dei dati collegabile ad una singola persona e una modalità "ambulatorio" che raccoglie velocemente informazioni relative a più soggetti (utile in contesti in cui un solo operatore effettua più prelievi presso una ditta o una Rsa).
La geolocalizzazione presente nella App, che chi la detiene può decidere in autonomia di attivare o meno, non ha niente a che vedere con il tracciamento della posizione delle persone modello Corea del sud, né segnala i contatti che la persona ha avuto: rileva solo ed esclusivamente il luogo della effettuazione del test o della risposta al questionario sopra descritto.
"I dati vengono raccolti in maniera anonima e vengono trattati nel più assoluto rispetto della privacy, secondo l'informativa disponibile all'apertura della App" precisa la Regione in una nota.