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Aeroporti, Rossi: ''Basta con i localismi"

Il governatore invita i soci pubblici di Pisa a favorire la costituzione della holding con Firenze. Argentini pronti a una nuova offerta per Sat

Dopo che nei giorni scorsi i soci pubblici di Sat, la società che gestisce l'aeroporto di Pisa, avevano bocciato l'offerta di 13,15 euro ad azione arrivata dalla società argentina Corporacion America, il referente in Italia del magnate armeno Eduardo Eurnekian, Roberto Naldi, ha fatto sapere di esser pronto a rivedere l'offerta al rialzo. 
Una novità che potrebbe sbloccare l'impasse in cui rischiava di finire l'idea di realizzare di una holding unica in grado di gestire in maniera sinergica i due scali toscani, a causa dei veti incrociati di pisani e fiorentini.
Impasse cui ha dato una sferzata anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi, che durante l'ultima riunione di Giunta ha fatto approvare una delibera in cui si chiede al consiglio di dare il via libera alla cessione del 16,9% delle quote di Sat attualmente in mano alla Regione.
Un'accelerazione che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Pisa e presidente del patto di sindacato tra i soci pubblici, Marco Filippeschi, che vorrebbe maggiori rassicurazioni sul futuro sviluppo degli scali. Rossi ha motivato la sua decisione sottolineando che "non ci si può chiudere nei localismi" e ha aggiunto di aver invitato Corporacion America a "presentare le linee guida del piano strategico per le società Sat e Adf".
Naldi, dal canto suo ha dettato i tempi: “Una volta finalizzato il processo delle Opa - ha detto il Presidente di Corporacion America Italia - pensiamo che il management di Sat e di Adf insieme con noi dovranno predisporre un masterplan dell’integrazione, e un business plan che sia finalizzato alla creazione del sistema aeroportuale toscano come unico soggetto controllante. Questi andranno presentati ai Cda di entrambe le società, discussi, approvati, e andranno sottoposti all’approvazione dei soci”.
Gli argentini propendono al momento per una fusione tra le due società, ma "se si decidesse di scegliere la strada della holding - ha concluso Naldi - Noi abbiamo bloccati in banca 175 milioni per finanziare l'operazione".