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Agevolazioni Imu anche per i coniugi con la residenza in case diverse

Lo ha stabilito una recente sentenza della Corte Costituzionale, sollecitando i Comuni a fare controlli sulle utenze delle cosidette "dimore abituali"

Foto di repertorio

Anche i coniugi che hanno la residenza e la dimora abituale in due case diverse situate in Comuni diversi possono entrambi accedere alle agevolazioni Imu per l'abitazione principale, ciascuno per il proprio immobile.

Lo ha stabilito una recente sentenza della Corte Costituzionale, spazzando via molti dubbi in materia. In particolare i giudici della Corte suprema hanno stabilito come unico criterio per accedere all'agevolazione che il proprietario dell'immobile vi abbia stabilito la propria residenza anagrafica e vi dimori abitualmente, senza fare alcun riferimento alla coabitazione con altri componenti del nucleo familiare.

Pertando, marito e moglie possessori di due abitazioni, situate nello stesso Comune o in Comuni differenti, se stabiliscono la residenza anagrafica e la dimora abituale ciascuno nel proprio immobile possono entrambi beneficiare delle agevolazioni Imu spettanti all'abitazione principale.

La Corte Costituzionale ha poi invitato i Comuni a fare opportuni controlli sul fatto che gli immobili in questione siano effettivamente la dimora abituale dei proprietari, accedendo ai dati relativi alle utenze di energia elettrica, servizi idrici e gas.