“Il sostegno all’imprenditoria e al lavoro autonomo per le persone con disabilità dovrebbe essere inquadrato in un sistema di misure che garantisca un’effettiva equità nell’accesso alle opportunità lavorative, senza che la disabilità rappresenti un fattore penalizzante dal punto di vista economico. La possibilità di introdurre strumenti fiscali e finanziari specifici deve essere una priorità delle politiche sulla disabilità".
È quanto dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali, programmazione e bilancio, presentando la risoluzione in merito all'introduzione di interventi a sostegno della competitività economica dei lavoratori autonomi con disabilità.
"L’apertura e la gestione di un’attività imprenditoriale o professionale per una persona con disabilità comportano spesso oneri aggiuntivi rispetto ai lavoratori normodotati: basti pensare alla necessità di attrezzature specifiche, all’adeguamento dei locali o ai costi maggiori per garantire la piena operatività - prosegue Bugliani - Con una proposta di risoluzione porto all’attenzione del Consiglio regionale un tema molto sentito. L’atto sollecita la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo affinché, nell’ambito dell’attuazione della legge delega sulla disabilità (legge 22 dicembre 2021, n. 227) o comunque di una revisione delle disposizioni vigenti in materia, siano adottate misure fiscali e finanziarie per sostenere la competitività economica dei lavoratori autonomi con disabilità. La proposta prevede l’inserimento di misure come il credito d’imposta per l’acquisto di attrezzature professionali, la deducibilità totale delle spese per l’adeguamento del luogo di lavoro e la possibilità di accesso a finanziamenti agevolati per l’avvio e la sostenibilità di attività professionali".
"Chiedo inoltre di promuovere, nell’ambito della Conferenza delle Regioni, un confronto con le altre amministrazioni regionali affinché si sostenga congiuntamente l’inserimento di misure a favore dei lavoratori autonomi con disabilità nelle politiche nazionali, garantendo un approccio inclusivo ed equo che permetta loro di superare gli ostacoli economici e di concorrere alle stesse opportunità offerte ai professionisti normodotati" conclude Bugliani.