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Agguato in Congo, il sopravvissuto è toscano

E' pratese e vive a Firenze il funzionario dell'Onu scampato all'agguato che è costato la vita all'ambasciatore italiano e a un carabiniere

Distribuzione di aiuti alimentari - foto World Food Programme

Ha 56 anni ed è di origine pratese Rocco Leone, il funzionario italiano del World Food Programme dell'Onu  miracolosamente sopravvissuto all’agguato in Congo in cui sono stati uccisi l’ambasciatore Luca Attanasio, 41 anni, di Saronno, il carabiniere Vittorio Iacovacci, 30 anni, nato a Sonnino, nel Lazio, e l'autista congolese Mustapha Milambo. 

L'assalto è scattato mentre il convoglio di aiuti, formato da 7 persone in tutto, stava viaggiando sulla strada che da Goma conduce a Bukavu per visitare una scuola alla quale erano destinati aiuti alimentari. L'autista è morto subito, l'ambasciatore e il carabiniere nel corso di uno scontro a fuoco avvenuto subito dopo, ad alcune decine di metri di distanza dalle auto, nella foresta. La dinamica di quel che è avvenuto è ancora in corso di accertamento così come le finalità dell'agguato. Quel che è certo è che gli altri 4 membri della delegazione sono stati tratti in salvo e che Leone,  rimasto incolume, è stato soccorso e ricoverato in un vicino ospedale, in stato di profondo shock ma senza aver riportato ferite.

Alcuni amici di famiglia di Rocco Leone anno riferito all'agenzia Ansa che la moglie, residente a Firenze, è riuscita a parlare al telefono con il marito che l'avrebbe rassicurata sulle sue condizioni di salute. Il padre e la sorella invece abitano ancora a Prato e hanno spiegato di aver appreso subito che il loro congiunto si era salvato, dalle prime notizie diffuse dalle Tv e sul web.

Laureato in matematica, Rocco Leone ha cominciato a lavorare molto giovane nella cooperazione internazionale fino a diventare un funzionario del World Food Programme. Lavora in Congo da circa 2 anni dopo averne trascorsi quasi venti in missione in vari Paesi africani. E sono vent'anni che lui e la moglie si sono trasferiti a Firenze.

Per ricordare le tre vittime dell'attentato in Congo, il Consiglio regionale toscano ha osservato un minuto di silenzio all'inizio della seduta odierna e sia l'amministrazione regionale che moltissimi Comuni hanno esposto la bandiera a mezz'asta sulla facciata delle sedi istituzionali.