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Province, a rischio polizia e centri per l'impiego

Lavoratori e sindacati hanno chiesto ai parlamentari toscani e all'assessore regionale Bugli di reperire le risorse necessarie a garantire i servizi

"Se non ci sarà un cambio di rotta da parte del Governo, dal prossimo 10 agosto non esisterà più la Polizia provinciale, cancellando le professionalità e competenze dei 220 lavoratori in Toscana e la loro specializzazione in tema di difesa dell’ambiente".

A lanciare l'allarme sono stati Cgil, Cisl e Uil, che hanno riunito all'auditorium di Sant'Apollonia a Firenze i lavoratori delle province per un'assemblea straordinaria. Obiettivo, confrontarsi con alcuni parlamentari toscani sul decreto legge attualmente in discussione al Senato che prevede il passaggio della Polizia provinciale ai comuni. Passaggio che dovrà completarsi entro il 10 agosto, ma che snaturerà le funzioni della polizia stessa che non si occuperò più di ambiente, visto che la competenza in materia è affidata, almeno in Toscana, alla Regione.

A questo si aggiunge il problema dei Centri per l'impiego, con i 105 precari che rischiano il posto di lavoro dal 1 settembre 2015. E se è vero che la Regione ha siglato con i sindacati un accordo per il riassorbimento del personale delle province, è anche vero che i soldi messi sul piatto dal governo non bastano: 500 milioni di euro.

"E' una riforma malpensata - hanno tuonato i sindacati - ed attuata a metà e con servizi ai cittadini che rischiano di sparire o tracollare".