E' un sì convinto all'istituzione di una nuova commissione d'inchiesta sul Forteto quello che arriva dal Partito democratico della Toscana.
"I consiglieri del gruppo Pd - ha scritto in un nota il capogruppo Leonardo Marras - firmeranno la proposta d’istituzione della commissione d’inchiesta sul Forteto. Lo faremo con convinzione e determinazione, anche perché nella ricerca della verità vogliamo essere in prima linea. Certo, si tratta di discutere tutti insieme dell’oggetto reale e degli obiettivi che vorremo attribuire alla commissione. Lo spirito che ci anima è quello dell’obiettività e della responsabilità, non certo quello di prestare il fianco a intenti meramente speculativi e strumentali. Anche perché nella ricerca di verità oggettive, bisognerà saper distinguere cose negative e fatti diversi che attengono a una realtà economica della nostra regione".
Per garantire l'obiettività appena citata, Marras ha proposto come presidente di questa nuova commissione consiliare d'inchiesta il consigliere Paolo Bambagioni. "Potrà rappresentare - conclude Marras - il punto di continuità e di esperienza, doti preziose e, crediamo, riconosciute da tutti".
Una presa di posizione netta che non convince però Giovanni Donzelli, consigliere regionale di Fratelli d'Italia che in mattinata si è scagliato contro alcune dichiarazioni rilasciate dal segretario metropolitano del Pd, Fabio Incatasciato, a Lady Radio.
Secondo Incatasciato la costituzione di una nuova commissione che riaprirebbe "vicende che sono già appurate dalla magistratura è inutile e dannosa". Il segretario ha anche difeso gli attuali vertici della cooperativa, sostenendo che è stata fatta una pulizia all'interno del Forteto che ora sarebbe in mano a persone perbene.
"Le parole di Fabio Incatasciato - ha commentato Donzelli - sono lo specchio di come, ancora oggi, nel Pd ci siano seri imbarazzi su una presa di distanze seria e netta nei confronti della gestione del Forteto e degli appoggi che ha avuto in trent'anni di storia. Cos'ha da nascondere il Partito democratico?".
"Non ci possono essere ambiguità da questo punto di vista - ha spiegato Donzelli - la maggioranza dei condannati in primo grado lo scorso 17 giugno vive ancora al Forteto, mentre gli uomini di Fiesoli hanno ancora poteri all'interno".