Cronaca

Anfore millenarie trovate in mare e vendute online

Risalgono al II secolo avanti Cristo i reperti intercettati dalla guardia di finanza che ha denunciato due donne per ricettazione recuperando i pezzi

E' di ricettazione e violazioni al codice dei beni culturali e del paesaggio l'accusa che adesso pende su due donne denunciate dalla guardia di finanza del gruppo di Viareggio che le ha sorprese una a mettere in vendita sui social anfore millenarie, risalenti al II secolo avanti Cristo, l'altra a custodirle nella sua abitazione.

Le Fiamme Gialle hanno intercettato le due nel corso del monitoraggio delle piattaforme di vendita online proprio per contrastare illeciti economico-finanziari a mezzo informatico. E le anfore eccole lì, in tutto il loro splendore di fattura del tipo greco-italico, un tardo Dressel, di ingente valore storico.

In particolare i militari hanno intercettato una donna viareggina che, sul suo profilo social, aveva pubblicato l’annuncio di vendita di alcune anfore con relative foto al prezzo di diverse migliaia di euro. I finanzieri hanno identificato la donna e rilevato che i reperti da alcune concrezioni superficiali sembravano rinvenuti in mare. Erano tenuti senza alcuna cautela, così sono stati sequestrati. La procura di Lucca ha quindi emesso il decreto di perquisizione.

Le tre anfore sono state trovate nascoste a casa di una seconda signora, sempre di Viareggio. Messe a disposizione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della provincia di Lucca per le necessarie perizie, sono risultate autentiche e ne è stata accertata la datazione.