Cronaca

L'isola invasa dal "bruco assassino"

Il Movimento Elba 2000 segnala la massiccia presenza del bruco defogliatore che sta distruggendo i boschi dell'isola d'Elba

Foto di repertorio

Arriva dal Movimento Elba 2000 la preoccupata segnalazione sulle sorti dei boschi elbani presi d'assalto dal bruco defogliatore.

"Quanti si sono accorti che i nostri boschi stanno morendo, distrutti da un bruco inesorabile che fa seccare una pianta dopo l'altra? Ci sono delle zone, ad esempio sulla Lamaia o sopra la strada che porta alla Biodola, e citiamo le prime che ci vengono in mente, in cui davvero quello che si vede è impressionante: interi boschi seccati, sembra di essere sulla luna. Allora ci chiediamo: possibile che il Parco Nazionale, la Gestione Associata del turismo, i Comuni, la Regione e le associazioni ambientaliste non facciano niente per impedire o alleviare questo vero e proprio disastro ambientale?". 

"Per il momento, - hanno aggiunto - prendiamo atto che l'eradicazione del topo nero dall'isola di Montecristo e della lepre da Pianosa, di cui confessiamo di non conoscere i costi, avevano una priorità superiore rispetto alla conservazione del nostro enorme patrimonio boschivo. Che, fra l'altro, ha una doppia valenza: ambientale, e questo è scontato, ma anche economica perché la nostra industria turistica e quel poco di benessere che noi elbani siamo riusciti a raggiungere dagli anni '70 del secolo scorso in poi, derivano esclusivamente dalla bellezza dell'ambiente che 'vendiamo' ai turisti. Se l'ambiente si rovina diventerà estremamente difficoltoso portare a casa un pezzo di pane".

La speranza che rimane è quella che qualcuno si faccia carico di questo problema per salvare il verde dell'isola. Quello della Lymantria è un annoso problema, oggetto di numerosissime segnalazioni.