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Isole toscane scrigno dei coleotteri gioiello

Le loro colorazioni metalliche scintillano nell'Arcipelago, che ospita circa un quarto delle specie note. Uno studio internazionale su di loro

Foto di repertorio

Coleotteri gioiello (Coleotteri Buprestidae) di casa nelle isole dell'Arcipelago toscano, al punto da essere protagonisti di un'importante ricerca condotta in collaborazione tra la World Biodiversity Association (Wba), il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, il Dipartimento di Scienze dell'Università Roma Tre, il Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università Milano Bicocca e il National Biodiversity Future Center. 

A darne notizia è Leonardo Forbicioni, curatore del nostro Nat_Lab di Forte Inglese nonché autore - insieme a Nicola Tormen, Gianfranco Curletti, Luciano Bani, Andrea Di Giulio ed Enrico Ruzzier - dello studio pubblicato su Biodiversity Data Journal

La ricerca ha rivelato la sorprendente diversità di questi splendidi coleotteri dell’Arcipelago Toscano, caratterizzati da colorazioni metalliche e cangianti come pietre preziose. La loro diversità è attribuita alla coevoluzione con la flora locale. Questi insetti svolgono un ruolo cruciale come impollinatori e degradatori della sostanza organica vegetale, fungendo anche da indicatori della qualità ambientale.

I risultati evidenziano che l'Arcipelago Toscano ospita circa un quarto di tutte le specie conosciute del gruppo a livello nazionale, con 51 specie su poco più di 200, molte delle quali sono inserite nelle liste rosse di protezione nazionali ed europee (Iucn). Queste scoperte rafforzano ulteriormente l'importanza dell'Arcipelago come custode del patrimonio naturalistico nazionale.

Particolarmente significativa è la scoperta all'interno del Parco Nazionale di Eurythyrea quercus (Herbst, 1780), una specie a rischio di estinzione nota in Italia solo in poche località.