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Etruria, Consob invia sanzioni a 35 ex vertici

Tra i destinatari delle missive anche Pierluigi Boschi e i membri degli ultimi due Cda, il tema è quello delle emissioni di obbligazioni subordinate

Trentacinque lettere inviate dalla Consob, Commissione per le società e la borsa, hanno raggiunto gli ex vertici di Banca Etruria, annunciando così l'inizio del procedimento sanzionatorio amministrativo previsto dalla legge, perché nell'ex istituto aretino vennero ignorati gli ''inviti'' mandati dalla Banca d'Italia. 

Tra i destinatari delle missive anche Pierluigi Boschi, padre del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che era uno dei componenti dei due Consigli di amministrazione presi in esame dalla Consob.

La lettera consente ai destinatari di difendersi e di presentare le proprie controdeduzioni. Poi Consob deciderà se irrogare le multe che possono teoricamente arrivare fino a 250 mila euro a testa.

Il tema al centro delle sanzioni è quello delle obbligazioni subordinate emesse fra il 2012 e il 2013, quelle che poi sono state azzerate dal decreto salva-banche di un anno fa. A riceverle trenta membri degli ultimi due consigli d'amministrazione, i due direttori generali che hanno guidato la struttura della vecchia Banca Etruria, Luca Bronchi e Daniele Cabiati, e altri dirigenti.

Le contestazioni più gravi, secondo quanto si apprende, sono dirette ai componenti del Consiglio di amministrazione presieduto da Giuseppe Fornasari, che cessò dall'incarico nel maggio 2014, il cda che decise l'emissione delle subordinate. Al Consiglio successivo, guidato da Lorenzo Rosi, si contesta di non aver modificato subito il profilo di rischio visto l'aggravarsi della situazione finanziaria della banca.