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Liliana Segre in Toscana per l'ultimo racconto

Ultima testimonianza pubblica della senatrice a vita sopravvissuta all'Olocausto alla Cittadella della Pace di Rondine. Presente il premier Conte

Liliana Segre

La senatrice a vita Liliana Segre è stata accolta con una standing ovation e un grande applauso alla Cittadella della Pace di Rondine per la sua ultima testimonianza pubblica rivolta alle scuole italiane e ai giovani del mondo: un passaggio di consegne ideale per la difesa della memoria ai giovani studenti italiani e del mondo. Un invito a proseguire nella diffusione del messaggio di pace che la senatrice a vita porta avanti in modo instancabile. 

Presenti le più alte cariche dello Stato dopo il presidente della Repubblica: la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico, oltre al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al presidente della Cei Gualtiero Bassetti insieme ai ministri Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese e Lucia Azzolina.

In apertura di giornata, la senatrice a vita ha inaugurato l'Arena di Janine, intitolato alla giovane amica che lei mai riuscì a salutare prima che fosse condotta nelle camere a gas nel campo di Auschwitz.

Nel racconto di Liliana Segre, trasmesso in diretta Rai, l'orrore delle deportazioni, le colonne di fumo che salivano dalle camere a gas, i numeri tatuati sulle braccia e la dignità tolta alle persone che porta ad "astrarsi per poter continuare a vivere".

"Un giorno du settembre del 1938 sono diventata l'altra. So che quando le mie amiche parlano di me aggiungono sempre "la mia amica ebrea". E quel giorno, a 8 anni, non sono più potuta andare a sciola - ha detto Liliana Segre - Ero a tavola con mio papà e i nonni e mi dissero che ero stata espulsa. Chiesi perché, ricordo gli sguardi dei miei, mi risposero: perché siamo ebrei". 

Quindi il messaggio ai giovani: "Noi sognavamo di essere fuori da lì, sceglievamo la vita. Ci estraniavamo da quel luogo di morte. Scegliete la vita".