Cronaca

Morte di Martina, condannati in appello i giovani castiglionesi

I 2 imputati sono stati ritenuti colpevoli di tentata violenza sessuale di gruppo. Per i giudici Martina morì cadendo da un balcone mentre fuggiva

Martina Rossi

"Oggi ha vinto la giustizia": con queste parole Bruno Rossi, padre di Martina, la ragazza di 20 anni che il 3 Agosto del 2011 morì precipitando dal balcone di un hotel di Palma di Maiorca, ha commentato la condanna a 3 anni di carcere di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, entrambi residenti Castiglion Fibocchi. Secondo la ricostruzione della pubblica accusa accolta dei giudici, quella tragica notte i due tentarono di violentare Martina in gruppo, inducendola a scappare sul balcone della camera di albergo e a provare a scavalcare il divisorio per raggiungere la terrazza accanto; a quel punto però la ragazza perse l'equilibrio e precipitò sull'asfalto.

Quello di oggi è stato un processo di appello bis, celebrato dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza  assoluzione emanata il 9 Giugno 2020 al termine del primo.

L'avvocato difensore di Luca Vanneschi ha già annunciato un nuovo ricorso in Cassazione, quindi questa lunga e dolorosissima vicenda processuale non finisce qui. 

Albertoni e Vanneschi furono condannati nel 2018 in primo grado dal tribunale di Arezzo a 6 anni di carcere per tentata violenza sessuale e morte in conseguenza di un altro reato. Nel 2020, in appello, furono invece assolti: i giudici ritennero che la giovane avesse scavalcato il parapetto per suicidarsi. Nel Gennaio 2021 la Cassazione ha annullato questa sentenza a seguito di un ricorso presentato dalla procura generale di Firenze e oggi è arrivata la decisione dei giudici del processo di appello bis. 

Nel frattempo, l'accusa di morte in conseguenza di un altro reato è caduta in prescrizione.