Attualità

Un impianto sottocute per non sentire più dolore

La tecnica innovativa si rivolge a quanti soffrano di dolori cronici. Prevede un neurostimolatore midollare ad alta frequenza impiantato sotto pelle

Il neurostimolatore

Un impianto sottocute per non sentire più dolore: è la tecnica innovativa che si attua nella Asl Sud Est e in particolare nell'Aretino, rivolta ai pazienti che soffrono di dolore cronico. La terapia del dolore consiste in un neurostimolatore midollare ad alta frequenza impiantato sotto pelle e collegato a due elettrodi che entrano all'interno della colonna vertebrale.

Il primo paziente sottoposto alla terapia è stato Massimiliano. Ha 50 anni, ma da quando ne aveva 29 una brutta caduta in moto lo ha costretto ad ani di dolori atroci e cronici, una croce quotidiana che adesso appare superata. Lo racconta lui stesso: "Oggi riesco a tenere sotto controllo il mio dolore e mi sento pronto a rientrare nel mondo del lavoro", dice.

Massimiliano sta riconquistando il traguardo di una normalità libera dal dolore seguito dal dottor Massimo Parolini, direttore del servizio di Terapia del Dolore della Asl Toscana Sud Est, che spiega come nei pazienti rispetto alla patologia primaria spesso sia il dolore a diventare, nel tempo, la vera malattia.

"Il nostro obiettivo non è solo mirato al sintomo - spiega - ma anche a migliorare la qualità di vita, sia permettendo un ritorno nel mondo del lavoro o anche solo nel gestirsi autonomamente le attività quotidiane. Il Neurotrasmettitore è facile da impiantare e la persona può gestirsi da sola lo strumento usando un telecomando che ne regola l’intensità".

L’unità operativa complessa di Terapia del Dolore, che arriva da un’esperienza presso l’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, è stata istituita a Luglio 2021. Rientra nel dipartimento di emergenza urgenza ed ha come centro l’ospedale di Arezzo, ma prevede un’espansione con tutti gli strumenti a disposizione. L’attività chirurgica viene effettuata presso l’ospedale della Fratta in Valdichiana, ed è possibile accedere al servizio mediante richiesta del medico di base per una visita algologica.