Cronaca

Risparmi svaniti in criptovaluta, blitz in Toscana

Contestato il reato di abusivismo finanziario. Cinque gli indagati e perquisizioni in tre società. Appello degli inquirenti ai risparmiatori

Una serie di perquisizioni nelle province di Arezzo e di Milano nei confronti di cinque aretini che sono stati indagati per abusivismo finanziario, è scattato così il blitz della guardia di finanza. 

Dagli elementi acquisiti dalla finanza è emerso che i risparmi raccolti superano i 3 milioni di euro a danno di decine di risparmiatori, con particolare concentrazione nelle province di Arezzo e di Siena. Le indagini sono rivolte a far emergere tutti gli investitori che hanno raccolto inconsapevolmente l’invito a trasformare i risparmi in moneta digitale.

L’operazione nasce dalle indagini avviate dopo la scoperta di una presunta attività illecita di promozione di prodotti finanziari, collegata ad operazioni in criptovalute, che sarebbe stata condotta abusivamente sul territorio nazionale da parte di un’organizzazione radicata nell'Aretino che si sarebbe avvalsa di società estere.

Gli inquirenti parlano di "Un sistema illegale, operante attraverso soggetti procacciatori che hanno promosso in assenza delle prescritte autorizzazioni numerosi investimenti in valute virtuali facendo leva sull’onda generata dalla diffusione mediatica degli ottimi rendimenti finanziari attesi dal settore".

In sostanza gli investitori sarebbero stati indotti ad effettuare bonifici verso conti esteri dietro la promessa di allettanti profitti, e ad aprire portafogli elettronici per la conservazione della valuta digitale e la gestione dei movimenti in criptovalute con l’obiettivo di dirottare poi il denaro all’estero.

I finanzieri hanno rivolto un appello a chi ritenga di essere stato coinvolto nel sistema di investimento a rivolgersi al comando provinciale.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari.