In un primo momento si era ipotizzato che potesse essersi allontanato volontariamente il giovane di 26 anni che la sera dello scorso 20 maggio non aveva fatto ritorno a casa. Poi, però, il tempo trascorso senza ricevere nessuna notizia e soprattutto il cellulare muto avevano fatto temere il peggio. Ieri la conferma dei sospetti: il corpo senza vita del giovane è stato trovato adagiato in un boschetto a poca distanza dalla frazione in cui viveva.
Secondo gli investigatori potrebbe essere stato colto da un malore il giorno stesso della sua scomparsa. Nelle settimane successive alla sua scomparsa la famiglia, dopo aver presentato denuncia, ha lanciato appelli disperati sia attraverso la televisione che attraverso il web. Nel frattempo vigili del fuoco, volontari e forze dell'ordine hanno battuto palmo a palmo le campagne, in particolare vicino all'autostrada dove il suo cellulare si è agganciato per l'ultima volta a una cella per poi spegnersi e piombare nel silenzio.
Per il momento non si esclude del tutto l'ipotesi dell'overdose mentre sembra essere fuori discussione quella dell'omicidio.