Attualità

A donare gli organi si impara anche in classe

Un progetto dell'Organizzazione Toscana trapianti ha coinvolto 767 studenti di 11 istituti scolastici fra video, musica, teatro e scultura

Uno degli elaborati realizzati dagli studenti

A donare gli organi si impara anche in classe. Ben lo sanno i 767 studenti toscani degli 11 scuole superiori distribuite fra le province di Arezzo, Siena e Grosseto coinvolti nel progetto sulla cultura della donazione promosso da Organizzazione Toscana Trapianti (Ott), dal titolo "La cultura del dono: per un futuro da cittadini sempre più consapevoli". 

Studentesse e studenti hanno portato avanti il progetto nel corso dell’anno scolastico, in collaborazione con Asl Toscana Sud Est e con la dottoressa Lara Entani Santini.

Gli istituti scolastici, alla fine del percorso formativo portato avanti sotto l'egida della Regione Toscana, hanno proposto i lavori realizzati: video, monologhi teatrali, brani musicali, poster, sculture e realizzazioni in 3D con un solo filo conduttore, cioè l’importanza di donare. Due gli eventi che hanno visto, inoltre, la testimonianza delle persone sottoposte ad un trapianto di organi e i rappresentanti regionali e provinciali delle associazioni di volontariato che hanno partecipato al progetto (Aido, Admo, Avis).

Questi gli 11 istituti che hanno partecipato al progetto:

"Scopo del progetto - sottolinea la dottoressa Lara Entani Santini, direttrice Uosd Coordinamento Locale Donazioni e Trapianto e Responsabile Coordinamento Area Vasta Sud Est - è sensibilizzare studentesse e studenti delle classi quarte e quinte alla cultura della donazione di organi e sui concetti di solidarietà e altruismo. Tutti noi abbiamo la possibilità di esprimerci in vita sulla volontà di donare i nostri organi e tessuti dopo la morte al momento del rinnovo della Cie presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni". 

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"Oltre 8.000 persone - ha ricordato sono in lista di attesa per un trapianto e la nostra scelta positiva può dare loro una concreta speranza di vita".

"Il progetto ha visto una crescita notevole negli ultimi anni - spiega Aniello Buccino, responsabile Educazione alla Salute DipTEs, - distinguendosi non solo per i numeri, ma soprattutto per la qualità dell'impatto e per il successo riscosso tra i giovani, le scuole e le associazioni". 

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