Attualità

Troppi pesticidi e Aboca pensa al trasloco

L'azienda leader della farmaceutica biologica, con una sede ad Arezzo, pensa di lasciare alcune zone della Toscana dove ha le coltivazioni

Troppi pesticidi e Ogm: Aboca sta guardando con attenzione ad altre regioni, come la Sardegna, o addirittura altri Paesi, come il Marocco. Qualche area utilizzabile e più lontana dai pericoli è stata già acquistata nella vicina Valdichiana e altre coltivazioni sono state spostate in zone collinari, oltre al trasferimento di alcune coltivazioni in Sardegna. Le trattative sono già in corso per l'acquisto di un'azienda agricola in Marocco, dove gli Ogm sono proibiti. La decisione del patron dell'azienda, Valentino Mercati, è riportata oggi da alcuni quotidiani.

"In realtà - spiega Mercati - stiamo abbandonando alcune aree di coltivazione che non possiamo difendere dai pesticidi delle coltivazioni circostanti in Valtiberina". 

In queste zone vi sono piccoli appezzamenti coltivati di un territorio molto parcellizzato e quindi più difficilmente difendibile dalla fasce di rispetto ma soprattutto da un impiego di sostanze chimiche con modalità che Mercati non esita a definire quantomeno "disattente e antiquate". 

Così, spiega, "per salvare un posto di lavoro in agricoltura rischiamo di perderne quattro altrove". 

Il trasferimento di alcune coltivazioni di Aboca, tuttavia, assicura, non avranno contraccolpi occupazionali per un'azienda che ha circa 800 addetti, sviluppa la produzione su almeno 1.000 ettari e che ha fatto dell'innovazione il proprio Vangelo: "Noi - aggiunge Mercati - la pratichiamo in collaborazione con le università e spendiamo più in ricerca che in stipendi". 

La Regione si dice disponibile ad incontrare Valentino Mercati per discutere del futuro in Toscana dell'azienda.

E' l'assessore all'agricoltura Marco Remaschi a dischiararsi pronto, d'intesa con gli enti locali e le parti sociali, a incontrare "appena possibile il fondatore e titolare di Aboca per discutere delle prospettive del gruppo e del territorio che la ospita".