Cronaca

Argentario, ancora morte in fondo al mare

Un sub di Perugia è deceduto durante un'immersione di gruppo. Sequestrate dalla Procura tutte le attrezzature e il centro diving di Porto S. Stefano

Nuova tragedia del mare nelle acque dell'Argentario: la vittima si chiamava Mario Settequattrini, perugino di 50 anni, del diving center Hydra di Perugia. A dare l'allarme i compagni di immersione, circa dieci, che con lui si erano calati oggi in mare per esplorare i fondali intorno all'isola Argentarola, quando hanno visto l'uomo riemergere, privo di conoscenza.  Dopo averlo trasferito sulla banchina, hanno tentato di rianimarlo con il massaggio cardiaco, ma all'arrivo del medico del 118 l'uomo era già morto.  

Immediati i provvedimenti presi per accertare le cause della morte dal Pm grossetano, Laura D'Amelio, che ha ordinato il sequestro di tutte le attrezzature subacquee usate per l'immersione:  sia quelle dell'uomo deceduto che quelle dei compagni. Sequestrate anche le strutture del diving di Porto Santo Stefano. Sul corpo, trasferito all'ospedale di Orbetello, sarà effettuata l'autopsia.

Il decesso è solo l'ultimo di una tragica serie verificatasi nei mesi scorsi nelle acque del promontorio:  in agosto tre sub, anch'essi umbri, morirono durante un'immersione agli isolotti delle Formiche, a causa di un'alta concentrazione di monossido di carbonio nelle bombole. Per quel fatto due sono gli indagati: il titolare del diving center che forni l'attrezzatura e un suo collaboratore.