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Asse Forza Italia - Fdi per salvare la Mukki

I consiglieri regionali Nascosti e Donzelli si scagliano contro l'intervento di Renzi in favore di una vendita della centrale del latte a Granarolo

"Siamo sempre stati favorevoli all'uscita del pubblico dalle partecipate, ma perchè cominciare proprio con un'azienda che ha bilanci in attivo piuttosto che dalle centinaia di realtà toscane che sono in perdita?".
E' questo l'interrogativo che si sono posti i consiglieri regionali Nicola Nascosti di Forza Italia e Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia dopo l'intervento del premier Matteo Renzi in favore della vendita delle quote della Mukki, in mano ai soci pubblici, al colosso privato Granarolo.

"Il rischio - secondo il consigliere Nascosti - è che Granarolo utilizzi altri fornitori del latte, escludendo gli allevatori toscani e in particolare quelli del Mugello". Che sono quelli che garantiscono una qualità elevata del prodotto che però, proprio a causa della filiera cortissima da cui nasce, finisce per costare al consumatore più di altri latti.

Per questo nei prossimi giorni Donzelli e Nascosti incontreranno gli allevatori mugellani per decidere insieme nuove forme di protesta. 
Nel frattempo però alcuni soci pubblici sembrano decisi a mettere sul mercato le proprie quote. In particolare i comuni di Livorno e Rosignano, che insieme ad altri comuni dell'area livornese, detengono il 6,75% del capitale sociale di Mukki. 

"Non si capisce - ha concluso invece il consigliere di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli - perchè si debba iniziare lo smantellamento delle società partecipate iniziando da un'azienda sana come Mukki. Perchè il pubblico non dismette le sue quote dalle Terme o da Fidi Toscana, ad esempio?".

Il capitale sociale di Mukki, attualmente, è così diviso: Comune di Firenze 42,85%, Fidi Toscana 23,89%, Comune di Pistoia 18,41%, Camera di Commercio di Firenze 8,06%, Comuni del livornese 6,75%.