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Bufera sugli assistenti civici, niente ronde anti-aperitivo

Non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare eventuali assembramenti i volontari che la protezione civile intende arruolare attraverso un bando

Ha destato un vespaio di polemiche l'annuncio che il Ministero degli affari regionali intende arruolare fra disoccupati e cassintegrati, attraverso un bando della Protezione civile, 60mila assistenti civici anche in funzione anti-assembramento.

Al punto da costringere sia il Ministero che il presidente dell'Anci Antonio Decaro a fare alcune precisazioni.

"Quando si parla di assistenti civici parliamo di volontariato - hanno precisato fonti ministeriali - ovvero 16 ore settimanali che ciascuno potrà regalare al proprio Comune per aiutare anziani, portare spesa e medicine, aiutare nell'organizzazione del distanziamento sociale fuori dalle chiese o per contingentare l'ingresso fuori dai parchi. Ma niente vigilanti, ronde o sentinelle anti-spritz. In caso di assembramenti, gli assistenti civici non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare il problema ai vigili urbani o alle forze dell'ordine".

"Il bando della Protezione civile selezionerà volontari per svolgere servizi sociali come consegnare la spesa o i medicinali a chi non poteva uscire di casa durante l'emergenza - ha dichiarato Decaro - Molti di coloro che si sono prestati per questi servizi durante il confinamento, ora non hanno più la stessa disponibilità. Non saranno guardie civiche ma distributori di educazione".

Sulla questione è intervenuto anche il Ministero dell'Interno precisando di non essere stato informato dell'iniziative e che comunque, qualora il bando andasse in porto, tutta l'operazione non dovrà comportare oneri aggiuntivi per le prefetture e le forze dell'ordine già impegnate sul territorio.