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AstraZeneca taglia di nuovo la fornitura di vaccini Covid

Il prossimo carico destinato alla Toscana arriverà con due giorni di anticipo ma è stato quasi dimezzato. L'assessore regionale Bezzini protesta

una dose di vaccino AstraZeneca

Nuova doccia fredda per la campagna vaccinale toscana: una comunicazione inviata dalla struttura commissariale nazionale per l’emergenza Covid-19 ha informato la Regione l'azienda farmaceutica AstraZeneca ha di nuovo ridotto le forniture dei vaccini contro il Covid-19 e ha anche cambiato le date delle consegne.

La prossima fornitura riservata alla Toscana sarà di 26.400 dosi mentre le dosi avrebbero dovuto essere 44.500 dosi: in pratica, si tratta di un dimezzamento.

La nuova data di consegna in Italia è stata anticipata al 27 febbraio, mentre era attesa per il 1 di marzo. Anche per la fornitura successiva è prevista una consistente riduzione: 7.100 dosi al posto delle 27.600 precedentemente comunicate. 

Il commissario Arcuri ha precisato che la riduzione delle dosi è stata fatta "proporzionalmente in eguale misura percentuale per tutte le Regioni".

"E' l’ennesima doccia fredda proprio nel momento in cui si sta ampliando il target per AstraZeneca fino a 65 anni e a nuove categorie, recependo anche gli indirizzi emersi dal Consiglio regionale di ieri. Senza vaccini non si vaccina - ha commentato l'assessore regionale alla salute Simone Bezzini - La campagna di vaccinazione in Toscana procede a pieno ritmo e siamo ai vertici nazionali per capacità vaccinale, ma queste riduzioni improvvise creano grandi difficoltà, costringono la macchina a rallentare a discapito della salute di tutti i cittadini, proprio nel momento in cui serve accelerare al massimo. In Toscana nessuna dose viene sprecata o ritardata, siamo anche tra coloro che hanno somministrato più vaccini AstraZeneca in Italia. La macchina viaggia e può andare ancora più veloce ma serve la benzina".

"La nostra pianificazione multicanale - conclude Bezzini - garantisce massima efficienza e possiamo arrivare complessivamente a volumi giornalieri anche di 20mila/25mila somministrazioni al giorno, ma se mancano i vaccini è dura”.