Cronaca

Baby calciatori, Prato e Sestese nei guai

I presidenti delle società sono accusati di aver favorito l'ingresso illegale in Italia di minori africani. Indagini anche su undici partite truccate

La polizia ha eseguito quattro misure cautelari e dodici perquisizioni nell'ambito di un'inchiesta per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento. Indagati l'amministratore delegato del A.C. Prato Paolo Toccafondi e il presidente della Sestese Filippo Giusti. Il Prato milita nella Lega Pro, la Sestese nel campionato di eccellenza. Toccafondi è stato inibito dalla carica per quattro mesi. Giusti è agli arresti domiciliari. Indagati anche un procuratore sportivo e una donna di origine ivoriana.

Secondo gli inquirenti gli indagati avrebbero fatto entrare in Italia minorenni di origine africana, in particolare ivoriani, per farli giocare in squadre di calcio italiane ed europee in violazione delle norme della Fifa sul tesseramento. 

A questo fine i dirigenti avrebbero presentato all'ambasciata Italiana di Abidjain e poi all'ufficio immigrazione della questura di Prato documentazione che attestava false parentele con immigrati già residenti in Italia, come la maternità biologica o la filiazione naturale. Il passi successivo era l'ottenimento dei visti di ingresso per motivi di ricongiungimento familiare e poi dei permessi di soggiorno.

Durante l'attività investigativa è emerso anche un altro filone d'indagine per frode sportiva. La squadra mobile ha raccolto una serie di riscontri sull'alterazione dei risultati di undici partite di Lega Pro, Categoria Eccellenza Toscana e Campionato Regionale Toscano di Promozione.

Alcune dei baby calciatori sono stati poi venduti anche a società del campionato di serie A.