Economia

Banca Etruria, nuovo filone d'inchiesta

Indagini anche sui rapporti con gli istituti di vigilanza. Pubblicato il verbale del Cdm del 20 gennaio in cui fu votata la riforma delle popolari

Al centro dell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma ci sono alcune anomale operazioni di borsa effettuate nei giorni precedenti al via libera del governo Renzi alla riforma delle banche popolari.

Gli inquirenti vogliono chiarire se c'è qualcuno che, approfittando di notizie riservate, abbia speculato su plusvalenze 'certe' e proprio sui titoli di Banca Etruria, commissariata due giorni fa per un debito da mezzo miliardo di euro. 

Gli inquirenti stanno controllando anche se sono esistiti rapporti illeciti fra le banche popolari e gli organismi di vigilanza e avrebbero chiesto a Bankitalia  di visionare alcuni provvedimenti relativi proprio alla Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio,

In merito alla vicenda il presidente della Regione Enrico Rossi, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha dichiarato: "Se ci sono stati errori, è giusto che chi ha sbagliato paghi". 

"Non capisco però come è stato possibile che, altrove, le banche popolari siano state salvate investendo 260 miliardi In Germania, 90 in Spagna e in Portogallo mentre noi assistiamo alla fine di istituti che hanno svolto un ruolo primario" ha concluso Rossi.

Intanto il quotidiano La Repubblica.it ha pubblicato la foto del verbale del Consiglio dei ministri del 20 gennaio in cui è stata votata la riforma delle popolari. Nel verbale si legge che il ministro Maria Elena Boschi non prese parte alla seduta così come il ministro Giannini. Il padre della Boschi era in quel momento vicepresidente proprio di Banca Etruria (si è dimesso pochi giorni fa).