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Fallimento "programmato", tre in manette

Gli imprenditori arrestati dagli uomini della guardia di finanza dopo aver "spogliato" la loro società. Sequestrati beni per 13 milioni di euro

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Firenze su proposta del pm Paolo Barlucchi, riguardano due fratelli imprenditori forlivesi di 40 e 41 anni e un imprenditore bosniaco 56enne, indagati, a vario titolo, per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta transnazionale, infedeltà patrimoniale, ricorso abusivo al credito e truffa

Il provvedimento, secondo quanto descritto in una nota, nasce da una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze e svolta dalle Fiamme Gialle fiorentine, a seguito del fallimento della società F.C. S.r.l. - impresa operante nel campo della produzione di calzature e prodotti antinfortunistici (già Sad Plastics S.r.l.) - che ha permesso di portare alla luce un sodalizio criminale che ha organizzato e materialmente eseguito la spoliazione di tutti i beni aziendali della predetta società, in danno dei creditori.

In particolare, le indagini hanno accertato che i due imprenditori forlivesi avevano minuziosamente programmato il fallimento della loro società ''spogliandola'' completamente di attrezzature, merci, dipendenti e finanziamenti - per un valore complessivo di 13.356.000,00 euro - trasferendo i beni, presso la controllata bosniaca ''Sad Est d.o.o.''. Anche le quote sociali della società bosniaca, che inizialmente erano intestate ai due imprenditori, sono state cedute successivamente ad un prestanome già loro dipendente.