Attualità

Banda larga ovunque in Toscana

Entro Gennaio si arriverà all'80 per cento di copertura. A Marzo il piano sarà completato ma la Regione pensa già alla banda ultralarga

Banda larga in dirittura di arrivo, ovunque in Toscana, ma già si parte anche con la banda ultralarga, che grazie ai soldi della Regione, i fondi europei ed altri finanziamenti pubblici arriverà anche nelle aree che gli operatori considerano a fallimento di mercato, quelle cioè dove i costi per le infrastrutture sono giudicati superiori ai possibili ricavi e che riguardano anche alcune zone industriali.

Per quanto riguarda il piano della banda larga a Marzo 2016 il piano per la banda larga sarà completato e le 1251 località toscane di 190 diversi comuni che lo scorso aprile non potevano ancora navigare su internet a 20 Mbit – quelle dove la banda larga non sarebbe mai arrivata, perché gli operatori non ritenevano vantaggioso investirci - finalmente saranno connesse.

"Nonostante il metodo rivoluzionario che abbiamo messo un campo, con un'unica conferenza di servizi e un tavolo con oltre 290 enti, società e istituzioni al posto di tante e piccole conferenze, ci sono stati dei ritardi – spiega l'assessore all'innovazione e ai sistemi informativi della Toscana, Vittorio Bugli - . La conferenza aveva dato il proprio via libera nel mezzo dell'estate e i lavori dovevano concludersi a ottobre. Laddove ravviseremo la responsabilità dell'esecutore applicheremo le sanzioni previste dal contratto".

Per la banda ultra larga il piano sarà completato in tre o quattro anni. "Da qui al 2020 – dice Bugli – nelle aree oggi giudicate bianche (a fallimento di mercato ndr) – si potrà navigare a 30 Mbit nel 15 per cento dei casi e nel resto a 100 Mbit". Più di quello che ha chiesto l'Unione europea. Un piano che si distenderà nel tempo, ma con i primi interventi che partiranno subito.

Avranno la priorità i comuni con un maggior numero di imprese rispetto agli abitanti: saranno considerate le aziende del secondo e primo settore, quelle di industria e agricoltura. Sarà tenuto conto anche di un eventuale compartecipazione, pubblica o privata, ai costi. Regione e Ministero porteranno la fibra passiva, spenta. Per accenderla serviranno poi le richieste di imprese e utenti. 

Nell'elenco figurano comuni come Santa Croce, Bucine, Altopascio e Cerreto Guidi, Capalbio, San Marcello Pistoiese o Roccastrada, solo per citarne alcuni. Sono un'ottantina i territori censiti. Il primo bando conta 27 milioni di risorse pubbliche: 12 ce li mette direttamente la Regione, altri 11 sono del Feasr, il fondo europeo per lo sviluppo delle aree rurali, e 4 il Ministero. Ogni Comune firmerà una convezione con Infratel.