Svolta nelle indagini sul maxi furto avvenuto in un'azienda a Bibbiena, in provincia di Arezzo, lo scorso 15 Settembre, quando una banda riuscì a portare via 5.500 chili di bobine di rame, per un valore stimato in 70mila euro, caricati su un autocarro. Il veicolo, rubato la stessa notte ad una azienda vicina, fu poi abbandonato in una zona periferica di Roma.
I carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Arezzo nei confronti di tre persone, indiziate per furto aggravato.
Le indagini, avviate immediatamente dai Carabinieri della Compagnia di Bibbiena, sotto la direzione dell'autorità giudiziaria Aretina, si sono sviluppate attraverso un complesso impianto investigativo che ha previsto l’acquisizione e l’analisi delle immagini di videosorveglianza; pedinamenti virtuali e tracciamenti tramite sistemi Gps; accertamenti sulle celle telefoniche nelle aree del furto e dei successivi spostamenti; verifiche su transiti autostradali; analisi del flusso telefonico e telematico delle utenze degli indagati.
Nei giorni immediatamente successivi al furto, il lavoro di monitoraggio tecnico e investigativo dell'Arma avrebbe portato all’identificazione di parte degli indagati, già noti per reati contro il patrimonio, e in particolare per furti di rame.
Dall'analisi dei tabulati telefonici, spiega l'Arma in una nota, "E' stato possibile ricostruire la presenza e l’operatività della banda in almeno sei episodi delittuosi avvenuti nell’area del centro Italia, con modalità simili e obiettivi analoghi. In quei casi sono stati sottratti rame, materiale edile, furgoni e camion".