Dei 59 uffici postali previsti dal piano di chiusure di Poste, 17 hanno già chiuso i battenti. Per 42 invece i sindaci hanno presentato ricorso al Tar ottenendo la sospensiva del provvedimento.
Al nuovo incontro tra Poste e Regione di oggi erano presenti anche i rappresentanti dell'Anci e il caposegreteria del sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli, Alessio Beltrame.
La riunione è servita ad esaminare nel concreto, numeri alla mano, i nuovi servizi che potrebbero essere gestiti da Poste per aumentare il volume di affari degli sportelli, a costo zero per la Regione e per le amministrazioni locali.
"Una delle idee è quella di offrire a Poste la possibilità di vendere nei propri uffici biglietti ed abbonamenti per treni e bus, come oggi fanno tabaccai, bar e in qualche caso anche supermercati - ha spiegato il governatore Enrico Rossi - Il tutto, naturalmente, previo accordo con le aziende di trasporto. Altre ipotesi sotto osservazione riguardano servizi legati a prestazioni sanitarie".
"Apprezzo che per i 17 uffici già chiusi Poste non abbia ancora disdetto i contratti di affitto - sottolinea Rossi - vuol dire che c'è ancora la volontà di tenere una porta aperta. Il risultato per cui stiamo lavorando mi sembra vincente per tutti: per Poste che potrà aumentare il proprio volume di affari, per la Regione che vedrà garantito un miglior funzionamento della pubblica amministrazione e per il cittadino che non si vedrà chiudere l'ufficio postale e vedrà aumentare i servizi offerti".
"Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte a ripetuti piani di razionalizzazione degli uffici postali - conclude Rossi - Il modello che proviamo a mettere ora in campo potrebbe essere risolutivo e scongiurare anche eventuali e possibili chiusure future".