Politica

"Conte 2, nessuna discriminazione per la Toscana"

Il segretario nazionale del Pd Zingaretti placa le proteste scatenate dall'assenza di esponenti toscani nel governo. Rossi: "Polemiche dannose"

il seretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti

La nuova squadra di governo completa di viceministri e sottosegretari era stata appena ufficializzata e per il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti è scoppiata la grana toscana. Nel nuovo esecutivo non c'è neppure un toscano, circostanza che ha innescato le proteste della segretaria regionale Simona Bonafè e di altri esponenti dell'area renziana, che hanno parlato di "purga" e "vendetta" contro Matteo Renzi e i suoi mille giorni da premier (vedi qui sotto gli articoli collegati).

In occasione di un evento pubblico a Bologna, Zingaretti ha respinto l'accusa di aver discriminato politicamente la Toscana.

"Ci sono stati anche dei problemi, ho visto la Toscana e altri casi, ma sono figli della coincidenza di tanti criteri, di territori, di competenze, di sensibilità politiche, di genere e di condizioni che, alla stretta, possono creare problemi - ha detto il segretario dem - Assicuro che non c'è nessun tipo di discriminazione politica, non era questo e non è mai stato questo l'obiettivo di nessuno".

"I democratici devono essere contenti - ha detto ancora Zingaretti - perchè grazie al buon rapporto con i nostri alleati e a chi ha seguito le trattative, c'è un'ottima rappresentanza numerica e di personalità all'interno del governo. I territori non rappresentati sono temi che dovremo affrontare ma non perdiamo di vista che c'è un governo che sta partendo e il Pd, insieme agli alleati, è il protagonista di questa avventura. Ora dobbiamo realizzare il programma".

In difesa di Zingaretti è sceso in campo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che pochi mesi fa si è nuovamente iscritto al Pd dopo la parentesi in Articolo Uno-Mdp.

"Il problema di una mancata rappresentanza della Toscana nel governo esiste - ha scritto Rossi in una nota - Qualche giorno fa, assieme alla giunta, avevo chiesto attenzione per la nostra Regione, soprattutto a partire dal tema delle infrastrutture che giudico prioritario per la Toscana. Tuttavia ricondurre questo problema a una vendetta contro Matteo Renzi mi pare profondamente sbagliato e divisivo. Non si può certo dire che l'area che fa capo a Renzi sia sotto-rappresentata nella compagine di governo. Su nove ministri del PD, tre sono “renziani”, su diciotto sottosegretari mi risulta che almeno cinque appartengano a quell'area". 

"Quella dell'ex presidente del consiglio è una minoranza ben rappresentata anche in Toscana, pur avendo Zingaretti vinto le primarie del marzo scorso - prosegue Rossi - Il problema, dunque, non è correntizio né relativo a discriminazioni interne alle aree politiche bensì di sotto-rappresentanza della nostra regione nel nuovo esecutivo. Sono certo che gli esponenti democratici che siedono nel governo sapranno tener conto di questo problema e fin da subito mi attiverò per richiedere incontri a tutti i ministri per esporre i dossier e le richieste della nostra Regione. Anche a me qualche volta è capitato, avendo io stesso dovuto formare due governi regionali, che una provincia potesse restare esclusa dalla giunta. Ma questo non ha significato minore attenzione verso quella realtà da parte mia e del governo regionale. I ministri e i sottosegretari giurano sulla Costituzione nell’esclusivo interesse nazionale. Sono convinto che queste polemiche lasciano il tempo che trovano. E che a lungo andare siano dannose per il PD e per la sinistra".