Cronaca

Indagini sulle finalità eversive per il raid al cantiere eolico

Sulle incursioni coltelli alla mano sul monte Giogo, la procura ipotizza i reati di danneggiamento, rapina e minaccia aggravati. Nessun indagato

Foto di repertorio

Danneggiamento, rapina e minaccia aggravati da finalità eversiva: sono queste le ipotesi di reato su cui indaga la procura di Firenze dopo il doppio assalto al cantiere eolico sul monte Giogo, a Borgo San Lorenzo, avvenuto nei giorni scorsi da parte di una cinquantina di incappucciati, coltelli alla mano.

Il fascicolo d'inchiesta è al momento senza indagati, e concentra l'attenzione sull'area in cui si va realizzando un impianto eolico nella zona di Villore, da tempo contestato da ambientalisti.

Proprio anche sulla scorta delle loro denunce presentate nel corso dei mesi, gli accertamenti sono previsti a tutto tondo. Intanto, ieri, il Consiglio di Stato ha depositato la sentenza che boccia il ricorso contro l'impianto che era stato presentato da Italia Nostra e Cai. Nelle ultime ore, poi, è arrivata la condanna del raid da parte del Wwf.