Arte

Bronzo, potere e pathos

A Palazzo Strozzi la nuova mostra dedicata alla straordinaria evoluzione della scultura nel periodo ellenistico. Cinquanta opere da tutto il mondo

L'esposizione sarà aperta al pubblico dal 14 marzo al 21 giugno ed è il frutto della collaborazione fra il Paul Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington e la Soprintendenza archeologica della Toscana. Ma le sculture selezionate, fra i maggiori capolavori del mondo antico, provengono da molte altre città e paesi, New York, Atene, Vienna, Madrid, Londra e Napoli.

L’obiettivo è quello di raccontare gli eccezionali sviluppi della tecnica scultorea in età ellenistica attraverso l’uso del bronzo, un materiale che, per le sue caratteristiche, consente agli artisti capacità di espressione molto maggiori rispetto ad altri materiali come, ad esempio, al marmo. Secondo Plinio il Vecchio, il bronzo corinzio era considerato più prezioso dell'argento e di valore quasi paragonabile all'oro. Non a caso oggi le opere in bronzo sono oggi rarissime e i bronzi antichi in gran parte perduti perchè fusi per produrre monete o armi.

Il titolo dell'esposizione, Potere e Pathos, vuol coniugare l'immagine eroica del potere del principe, uno dei soggetti più diffusi delle opere in bronzo, con la capanità che hanno le opere del periodo ellenistico di suscitare con la loro potenza drammatica un intensa emozione affettiva e commozione estetica.

La maggior parte delle opere in mostra sono state ritrovate in mare e non in terra.

Fra le sculture più significative, la statuetta di Alessandro Magno a cavallo, un’opera del primo secolo a.c in prestito dal museo archeologico di Napoli, e la Minerva di Arezzo, custodita al museo archeologico di Firenze. 

Dopo la tappa fiorentina, si sposterà prima a Los Angeles poi alla National Gallery di Washington.