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Camera di Commercio, rivoluzione in corso

Il neo presidente fiorentino Leonardo Bassilichi prova ad anticipare gli effetti della riforma: dal 2015 stop ai fondi a pioggia a fondazioni e eventi

La Camera di Commercio si rinnova nella sua guida, ma soprattutto nei contenuti. Leonardo Bassilichi, a poco più di un mese dalla sua nomina al vertice dell'ente, ha già pronte una serie di proposte destinate a far discutere. 

Per prima cosa il piano di dimagrimento che secondo Bassilichi contribuirà a rendere meno invisa la Camera di Commercio, che al momento è percepita come un costo e non come una risorsa dalle stesse 100 mila imprese fiorentine iscritte.

Sul fronte dei costi, Bassilichi ha annunciato la definitiva chiusura dei rubinetti dei finanziamenti, 9,5 milioni di euro, che ogni anno la Camera investe in fondazioni, eventi, scuole di moda e quant'altro. Soggetti che verranno affiancati già nei prossimi giorni da un tutor che avrà come obiettivo quello di trovare forme di finanziamento alternative. "Un modo - ha sottolineato Bassilichi - utile anche per capire quali soggetti sapranno stare sul mercato e quali invece sono riusciti a sopravvivere negli anni grazie alle nostre sovvenzioni". I fondi risparmiati verranno poi indirizzati su investimenti strategici da definire in sinergia con il Comune, la Regione e gli altri enti che fanno investimenti in città.

Altro capitolo quello dei ricavi: la Camera di Commercio metterà sul mercato gli stabili del centro e si trasferirà in un'altra sede, più economica e periferica.

Sul fronte delle partecipate, che sono oltre 130, infatti, il presidente Bassilichi è intenzionato a diluire progressivamente le partecipazioni camerali negli enti che non producono utili, per restare solo la dove conviene, sia da un punto di vista economico che delle relazioni istituzionali e industriali.