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Niente proroga sui licenziamenti, la Regione scrive al Ministero per l'ex Gkn

Qf rifiuta la proposta di proroga dei termini prima dei licenziamenti: al tavolo di confronto niente intesa. E la Regione si mobilita

Il tavolo di confronto sulla procedura di licenziamento collettivo per l'ex Gkn, che vedi coinvolti i rappresentanti della società Qf, i sindacati e Valerio Fabiani, come consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente della Toscana Eugenio Giani, si è concluso con un mancato accordo.

In attesa del pronunciamento del giudice del Tribunale di Firenze per la procedura di ammissione al concordato da parte di Qf, con le relative conseguenze per gli stupendi dei 121 lavoratori ancora in forza all'azienda di Campi Bisenzio, nella mattinata di oggi, lunedì 31 Marzo, Fabiani ha chiesto una proroga dei termini prima di procedere coi licenziamenti. Qf, però, ha rifiutato e, di fatto, il tavolo si è interrotto.

Per questo, la Regione è già pronta a richiedere l'intervento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro. "Segnaleremo il mancato rispetto di una legge dello Stato, ovvero del cosiddetto Decreto antidelocalizzazioni che in questo caso fu prescritto a Qf dal Tribunale del lavoro di Firenze - ha detto Fabiani - oggi è una giornata drammatica, ma noi non lasceremo da soli i lavoratori, sia attraverso il consorzio industriale, il cui iter prosegue, anche con il supporto alla cooperativa dei lavoratori, sia attraverso un piano per la ricollocazione, che metteremo a disposizione di tutti i lavoratori coinvolti con i Centri per l’impiego e tutti gli strumenti di cui disponiamo come Regione, come formazione e incentivi”.

Grande sdegno da parte della Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia, che punta il dito contro la società. "All'incontro del 13 Marzo l’azienda aveva informato il tavolo che dopo il 18 Marzo, giorno di deposito del piano in Tribunale, ne avrebbe dato visibilità a tutti i creditori - hanno spiegato in una nota - ciò non è avvenuto, per questo la Regione ha chiesto all’azienda di illustrarne i contenuti ma la dirigenza di Qf si è rifiutata".

"Per avere certezza del credito spettante ai lavoratori è stata allora esortata la dirigenza a fornirci le buste paga e a darci evidenza dei soggetti che devono finanziare il debito prodotto da Qf con relativa bancabilità. ma c'è stato l'ennesimo diniego - hanno concluso - quest’azienda si è dimostrata ancora una volta inaffidabile. Senza conoscere gli elementi fondamentali del piano e senza avere la sicurezza dei crediti dei lavoratori, non siamo nelle condizioni di affrontare una discussione. Da domani potrebbero arrivare 121 lettere di licenziamento: inviteremo i lavoratori ad impugnarle".