Cronaca

Ucciso dal figlio, una sola coltellata mortale

E' stato un solo fendente al cuore ad uccidere l'ingegnere di 64 anni. Il figlio si trova in carcere a Livorno accusato di omicidio volontario

Una lite tra padre e figlio si è trasformata in omicidio, forse il tutto acuito dal lockdown. C'è ancora sconcerto a Venturina per la morte di Stefano Biagi, manager e ingegnere di 64 anni, ucciso ieri dal figlio di 28 anni, Francesco Biagi, ricercatore universitario a Pisa (vedi articolo collegato)

Il giovane si trova dalla notte scorsa nel carcere di Livorno accusato di omicidio volontario. Durante l'interrogatorio, in cui è apparso un po' confuso, non ha saputo spiegare agli investigatori il perché della violenta reazione della coltellata.

E quella di sabato, finita nel peggio dei modi, non sarebbe stata la prima volta in cui il figlio avrebbe aggredito il padre al culmine di una lite, era già accaduto, come fanno sapere gli investigatori, esattamente un anno fa. Ma ieri mattina, il giovane ha ucciso il padre con un'unica coltellata al cuore nella cucina della casa di famiglia, poi ha chiamato il 118 ed è rimasto lì senza tentare la fuga. 

Sarebbe stata la copiosa emorragia causata dalla coltellata inferta al cuore a causare la morte del padre. Stefano Biagi era un chimico che aveva lavorato a lungo in una importante azienda del distretto siderurgico di Piombino, adesso stava lavorando come manager nell'ufficio acquisti, ambiente dove è molto conosciuto.

Tutto è accaduto sotto gli occhi della madre che adesso si trova sotto choc ma che è riuscita a raccontare ai carabinieri di Venturina che stanno indagando sull'omicidio, alcuni elementi soprattutto sul rapporto tra il padre e il figlio e sulle eventuali difficoltà che si potrebbero essere manifestate negli ultimi tempi, tra lockdown e vita in casa, che potrebbero aver alimentato la reazione omicida del figlio.

Adesso si attende la risposta dell'autopsia effettuata sulla salma del padre che sarà effettuata all'istituto di medicina legale di Pisa.