Cronaca

Life Support, dopo lo sbarco arrestati due scafisti

La polizia ha identificato le persone presumibilmente alla guida del gommone salpato dalle coste libiche con i 55 migranti poi salvati in mare

Due presunti scafisti sono stati identificati, arrestati e condotti in carcere dalla polizia a seguito delle verifiche effettuate dopo lo sbarco, ieri nel porto di Marina di Carrara, di 55 migranti salvati nelle acque del Mediterraneo e condotti in Toscana dalla nave Life Support di Emergency.

E' la stessa questura di Massa-Carrara a renderlo noto, spiegando che i due sono ritenuti responsabili di aver materialmente effettuato il trasporto di esseri umani in acque internazionali, mettendo a forte rischio l’incolumità personale di oltre 50 persone tra cui sette minorenni, quattro dei quali in tenerissima età.

Gli uomini arrestati ieri sera 19 Aprile sono infatti ritenuti colui che avrebbe guidato il gommone salpato clandestinamente dalle coste libiche e il suo aiutante di bordo.

Ieri allo sbarco la squadra mobile della questura apuana era intervenuta per le verifiche di sua competenza. Ebbene: nel corso delle attività investigative i poliziotti hanno recuperato ed acquisito un sistema di geolocalizzazione satellitare, verosimilmente utilizzato da alcuni tra i migranti a bordo di un’imbarcazione salpata clandestinamente dalle coste libiche, con direzione Tunisia, per penetrare illegalmente in acque italiane.

Si tratterebbe proprio del gommone con a bordo i 55 poi salvati al largo, tra cui 6 bambini e minori.

Eseguito il fermo d'indiziato di delitto, i due uomini di origini africane sono stati arrestati e portati nel carcere di Massa.