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Case popolari, nuove regole per l'assegnazione

La riforma presentata dalla vicepresidente regionale Saccardi: alloggi Erp solo ai residenti da almeno 5 anni e che non abbiamo mai occupato edifici

L'obiettivo, ha spiegato Saccardi, sarà quello di regolamentare la gestioni delle case popolari con "più efficacia e giustizia sociale".

Tra i parametri richiesti per poter accedere a un affitto a canone agevolato ci saranno quindi la stabile presenza sul territorio (residenza o lavoro da almeno 5 anni), il rispetto della legalità (vale a dire non aver mai preso parte precedentemente a una occupazione abusiva), l'accertamento dell'effettiva consistenza patrimoniale (attraverso l'utilizzo del reddito Isee), la non titolarità di beni immobili su tutto il territorio nazionale e all'estero, nonché la verifica del valore delle automobili e degli altri beni mobili registrati. 

"La riforma - ha affermato Saccardi - nasce dalla necessità di affrontare le principali problematiche emerse in tutti questi anni e suggerire gli opportuni interventi di adeguamento ad una normativa ormai incapace di rispondere alle istanze dei nostri territori tenendo anche conto delle risorse sempre più limitate".

Saranno inoltre previsti punteggi aggiuntivi per chi risiede nell'ambito territoriale da più di 10 anni e per la presenza continuativa in graduatoria. Il canone di locazione minimo verrà invece rideterminato in 40 euro mensili al posto degli attuali 12,90 e ogni anno sarà verificata la permanenza dei requisiti di assegnazione.